che ne sarà di loro
nel '68 avevo 11 anni, due anni dopo ho iniziato il liceo, andavo un anno avanti, non mi ricordo una scuola "buonista", anzi frequentavo una severissima scuola cattolica, ero una studentessa normale, le materie che mi appassionavano le studiavo e le approfondivo, le altre le memorizzavo quel tanto che bastava per prendere la sufficienza, ogni tanto inciampavo in qualche versione di greco e latino ma compensavo abbondantemente con l'orale, sono stata rimandata solo una volta, in secondo liceo in italiano (da non crederci) e in filosofia, materia che odiavo visceralmente.
Valentina ha seguito le mie orme i suoi 13 anni di scuola sono stati pieni di alti e bassi, mea culpa è andata anche lei un anno prima a scuola, poi all'università è sbocciata: tutti trenta e lode e la laurea con il massimo voto, nonostante nel frattempo avesse avuto un bambino. I maschi non mi stanno dando le stesse "soddisfazioni", uno ha proprio abbandonato la scuola e l'altro è sulla buona strada, molti degli amici di Andrea, il 15enne, quest'anno sono stati bocciati, lui ci si è messo di impegno, scientificamente ha deciso di farsi bocciare, gli altri invece l'impegno l'avevano messo nello studiare e alla fine il risultato è stato lo stesso. Andrea ha commentato dicendomi: "mamma hai visto, allora non siamo noi che siamo sbagliati, è la scuola che non funziona", come dargli torto? quando in una classe di 27 alunni, ne bocci o ne rimandi più di un terzo, sorge il dubbio che qualcosa non va per il verso giusto: e basta accusare i ragazzi di essere superficiali, asini e poco interessati, ma suscitare l'interesse ad apprendere, sviluppare certe capacità, educare non sono compiti primari della scuola, oltre che dei genitori?
Se fossi la Gelmini non sbandiererei come una vittoria tutte queste bocciature, ma le vivrei come una sconfitta, a meno che e il sospetto è fondato, non sia tutta una manovra per costringere i genitori a iscrivere i propri figli alle scuole private, e ve lo dice una che i figli, per una scelta personale di altro tipo, li ha mandati nelle scuole cattoliche.
17 commenti:
macché mea culpa, io sono contenta che mi hai mandato un anno avanti, certo é stata durissima, ma all'universitá mi é stato molto utile avere un anno in piú!
zefiri' ma tu ancora le dai retta, o l'ascolti, come preferisci, a chi sta cercando di sbolognare la scuola pubblica per favorire quella privata soprattutto se di preti e suore? Quello è il principale obiettivo. Tutto il resto, per quella, non conta un tubo.
E i professori? Certi professori non andrebbero bocciati?
Il problema dell'istruzione non è un problema, è diventato, a mio parere, il primo problema del nostro paese,a cui certo i rpoblemi non mancano. D'altra parte, non si può però credere che la soluzione sia bocciare di meno o di più: la scuola non doveva istruire, non è questo ciò che dovrebbe fare?
Ho pensato di suscitare un'aggregazione di insegnanti, col compito primario proprio di riformare una classe docente all'altezza dei compiti che la nostra società ci pone: vedremo se ne viene fuori qualcosa!
@vincenzo non sono completamente d'accordo con te, nel senso che la scuola è un problema non secondario: un popolo ignorante (vedi la poesia di trilussa postata precedentemente) non può ribellarsi, chi non sa non può fare, dicevano anche i vecchi saggi, quello che cerco di far capire ai miei "trogloditi" che le basi della loro vita futura le gettano negli anni di scuola, una scuola fatta bene, non presa alla leggera, e che il sapere, la cultura gli serviranno per ragionare con la loro testa, per essere "liberi" , altrimenti non si spiega come mai in tutte le dittature la prima cosa che bruciano o vietano di tenere siano i libri
@alberto capisco che questi poveri professori siano bistrattati da ragazzi maleducati e supponenti a cui spesso corrispondono genitori altrettanto maleducati, capisco che sono sottopagati, ma se insegnare per loro è solo uno sporco lavoro che facciano altro, hanno in mano il futuro, ma anche il presente dei nostri figli, e per me dei miei nipoti, quindi hanno delle grosse responsabilità
@aldo a parte il mio essere cattolica più o meno credente, specie quando erano più piccoli mi è toccato mandare i figli nelle scuole cattoliche perchè almeno lì fino alle 17 erano seguiti e dopo potevano fare uno sport sempre nell'ambito scolastico, così io potevo uscire dall'ufficio e andarli a prendere quando avevano finito, senza dover correre e ricorrere ad eventuali babysitter, mai ricorsa a nonne dato che anche mia madre ha sempre lavorato! io non sono da convincere, mi sono convinta da me, e l'esperienza di mandarli alle medie in scuole pubbliche: la manin e il viscontino, che tu sicuramente conoscerai, sono state FALLIMENTARI
valentina!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
adesso che hai un figlio mi "perdoni" ..prima mi hai massacrato!!!!
Non credo che la Gelmini sappia quello che dice. L'hanno messa lì a far la bella figurina con l'unico compito di assecondare con vuoti slogan il demolimento sistematico della scuola pubblica.
ancora devo conoscere qualcuno che è stato contento di andare a scuola per anni, sottoporsi ad esami ecc., si poi se ne parla come qualcosa di "facile" in realtà penso che, come me, in molti vogliano fare altro a scuola.
1) toglierei tutte le croci e varie fotografie del presidente di turno, metterei altro appeso ai muri, ad esempio cartelloni informativi su educazione sessuale, alimentazione, mappe geografiche, ecc.
2) la finissero coi tagli: istruzione e sanità non possono essere tagliete, tagliassero semmai chi gestisce i soldi ad esse destinate
3) mezza classe bocciata? bene: interrogassero i professori, mi sembra che i ragazzi non abbiano a questo punto colpe se non quella di essere nati in italia
4) la gelmini? poraccia!
5) i genitori meno ricchi? poracci!
6) gli studenti con difficoltà? grandi! se hanno difficoltà a scuola figuriamoci nella vita, essere bocciati da professori entrati a lavorare con raccomandazione è il tipico gioco italiano per mantenere l'ignoranza, in entrambi i casi (professori e alunni), chi ci rimette sono i genitori (che anche nelle scuole pubbliche PAGANO TROPPO!)
7) mio figlio fece le elementari a villa flaminia (freres lasalliani, la scissione del de merode, quindi un botto di quattrini, perchè? perché come te patty lavoravo e usciva da lì che aveva fatto tutto, sport compreso, ma..
8) la scuola è dell'obbligo? che sia GRATIS!
anch'io andai a scuola al mary mount dove feci solo la primina e la prima, poi mia madre fece a botte con una suora e mi mise a via 4 novembre: io come te non ricordo il "dolce far niente" di cui si parla ora, non ti dico alle medie e al liceo, dove ho studiato meno di tutti proprio per quanto eravamo pressati (e presi da altro ovviamente, visto che cominciavo ad occuparmi di politica e gli anni di piombo li ricordo benissimo).. il 6 politico è stata una italianata che si potevano risparmiare, infatti la mia generazione (solo coloro sopravvissuti alle droghe ovviamente) della laurea se ne sono fregati in troppi, eppure ho sempre detto a mio figlio: io me ne frego del pezzo di carta come te, ma senza quel pezzo di carta non potrai manco pulirti il c. in questa nazione sotto regime da secoli! infatti il liceo lo fece al convitto nazionale, dove pagavo un botto lo stesso seppur parastatale.
insomma: prima di dare la colpa sempre ai giovani (che succede solo in questo paese governato da vecchi rinco ovviamente) la cultura in italia che prezzo ha? e poi, una volta promossi??
ciao laura
Le scuole buoniste non vanno assolutamente bene... ma se un terzo viene bocciato... bè allora il problema non è solo degli alunni. Certi professori non vogliono esserlo, "passano solo nozioni" senza coinvolgere gli alunni nella materia. a scuola si imparano le cose mnemonicamente, e questo scoraggia l'interesse.
I prof dovrebbero essere più motivati ... o meglio selezionati, poichè danno conoscenza e cultura!!!
Clelia
Ha ragione Aldo: non dobbiamo più ascoltarla. Come si fa a "sparlare" del '68 e di quello che ne è conseguito. Parla lei che si è formata nella scola post-68. Che ne sa lei della scuola!!!! Non mi fate parlare! Mio figlio, che ha finito il liceo scientifico tre anni fa, ha lavorato con impegno e nessuno gli ha regalato niente!
La Gelmini sbandiererebbe come una vittoria contro i comunisti anche una moneta trovata per strada...
Un abbraccio Zefirì
Ah Zefirì, sei certa di avermi letto? :-D
Ma io cosa scrissi? :-O
vincenzo ti lessi non concordavo solo sul fatto che non fosse un problema primario ma probabilmente ho male interpretato il tuo pensiero e me ne scuso
volevo precisare che non contesto una scuola dove viene premiato il merito, dove chi studia viene promosso e chi non studia viene bocciato, contesto una scuola dove si boccia chi è "diverso", chi non riesce a seguire metodi antiquati, chi non studia perchè non riesce a trovare interesse, come dice Laura non è che a tutti noi piacesse andare a scuola e studiare, ma di certo non venivamo abbnandonati al nostro triste destino, sento più spesso diagnosi affrettate di:
dislessia
iperattività
deficit di attenzione
bullismo
e il problema viene rigirato alle famiglie, ora è vero che ci sono famiglie completamente disinteressate che rimandono tutto alla scuola, ma dove invece si capisce che una famiglia c'è, bisognerebbe comportarsi diversamente e dare una chance ai ragazzi
Concordo con Laura. Ma vorrei aggiungere due concetti: (1) secondo me non è che uno studio "serio" debba per forza risultare faticoso: anzi è vero il contrario. Se una materia interessa, o è proposta in modo da suscitare interesse, i ragazzi la studiano ben volentieri e sono disposti a metterci tempo e anche fatica (ma una fatica gratificante come quella che mettono nel gioco) (2) Io sono certamente per una scuola buonista, nel senso che (oltre a cambiare i programmi di base) abolirei totalmente ogni giudizio, voto ed esame. Il premio per l'alunno deve consistere nel iacere di studiare ed imparare, non nel sentirsi dire che è stato bravo. Il problema è che con l'attuale impostazione sono rarissimi gli insegnanti che riescono a suscitare interesse per la loro materia ed ancor meno quelli che riescono a valorizzare i talenti del ragazzo , per agevolarne lo sviluppo. Quello che la politica vuole oggi è un'area di parcheggio per gente che deve restare ignorante. In passato (es anni 70 quando io ero una scolaretta) nonostante il metodo rigido e antiquato, ogni tanto ho incontrato dei docenti che mi affascinavano a tal punto da farmi interessare alla loro materia, che in precedenza mi lasciava indifferente. Ma oggi mi sembra siano più castrati che nel passato.
La sfida della scuola seria è riuscire a incanalare l’intelligenza dei ragazzi,a porsi al livello degli studenti mettendosi in gioco (talvolta in discussione), per individuare metodologie efficaci , a volte diversificate e alternative, ma sempre motivanti perchè i ragazzi imparino non solo nozioni ma “imparino ad imparare” poi da soli e a sviluppare capacità critica e autonomia di giudizio. È un processo che dura per tutta la vita e va ben oltre il saper leggere, scrivere e fare di conto, tanto auspicato dalla Gelmini. Quando bocciano gli insegnanti dovrebbero riflettere sulle cause del mancato apprendimento che, purtroppo, spesso non è imputabile solo ai ragazzi.
Carissima Zefirina ti capisco sapessi quanto ti capisco: anch'io tre figli anch'io con la prima grandissime soddisfazioni e con i due maschi grandi delusioni.L'anno scorso di questi tempi il mio sedicenne bocciato a giugno in terza istituto tecnico.Io a piangere e sentirmi al suo posto la vera "bocciata",a vergognarmi di fronte agli ostentati successi di altre madri a leggere malignità la' dove a volte c'erano tentativi di consolazione,insomma un disastro.
Per fortuna poi sono rientrata in me ho tirato fuori un residuo di buon senso, ho preso coscienza che il bocciato era Antonio non io,che la scuola era affar suo non mio,che la vita era affar suo non mio e che forse una battaglia persa non è detto che sia una resa.
Quest'anno sono andata solo una volta a parlare con i prof(devo dire bravissimi) e ci sono andata con grande distacco...
Lui ha tirato su la testa, ha voluto ripetere la stessa scuola e udite udite è uscito con la media del 7, qualcosa.
A lui è servito ,ma forse è servito di più a me comunque un grande abbraccio perchè crescerne tre è impresa non da poco
affettuosamente teresindelpigo
teresin grazie, per me il cruccio più grande è sapere che così si giocano il futuro e io non posso e a questo punto non voglio fare più di quello che ho fatto, ora cercherò di trovare qualcosa che li possa interessare altrimen ti sai che ti dico: a lavorare!!!!!
@skip hai espresso molto bene quello che è anche il mio pensiero
@marina hai ragione ci anzi li vogliono tutti ignoranti così non potranno mai alzare la testa e controbbattere
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