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lunedì, agosto 02, 2010

2 agosto 1980


a trent'anni dalla strage di bologna una mostra dei sopravvissuti che hanno accettato di farsi fotografare, oggi come allora io non ho parole, lascio spazio ad altri ma non dimentico

domenica, luglio 11, 2010

ma più ???

fra l'11 e il 15 luglio del 1995 le milizie del generale Mladic massacrarono oltre 8.000 musulmani, 40.00 mila persone furono deportate e centinaia di donne violate, il cosidetto stupro etnico, eppure la popolazione ogni sera si addormentava con la speranza che l'indomani qualcuno li avrebbe salvati, non potevano credere all'indifferenza del mondo, che invece ancora una volta si palesò in tutta la sua crudeltà, un silenzio innaturale lacerato qua e là da pochissime voci, peraltro inascoltate, calò su quanto stava accadendo in quella regione, e i caschi blu del colonello olandese De Hann voltarono la testa da un'altra parte, lavandosene pilatescamente le mani.

Ho paura che le commemorazioni, l'indignazione postuma e le belle parole voleranno via e presto leggeremo di qualche altra strage, di qualche altra pulizia etnica, dell'ennesima guerra combattuta sulle pelle di innocenti persone.

io non dimentico

lunedì, aprile 06, 2009

un'altra tragedia quasi dimenticata


In Sri Lanka è in corso da ben 37 anni una guerra razzista che ha causato più di 70mila vittime, secondo l'Onu, e l'esercito ha annunciato oggi la conquista dell'ultima fortezza di resistenza tamil, i civili sfollati vengono rinchiusi in "centri di contenimento" che assomigliano molto a dei campi di concentarmento, il silenzio che grava su questa ennesima strage di un popolo è agghiacciante, molti giornalisti dissidenti sono stati uccisi e i mezzi di informazione imbavagliati, un altro genocidio passa così sotto silenzio, il governo si trincera dietro ad una presunta guerra ai terroristi per smantellare la democrazia nel paese, e vengono bombardati ospedali e rifiugi, partendo dal presupposto che ogni tamil sia un terrorista.

La scrittrice indiana Arundhati Roy ne scrive sull'internazionale e ci esorta a rompere il silenzio, non possiamo stare a guardare.