senza alcuna spiegazione
Ho taciuto
per molto tempo
Non le mie parole
né la mia penna
hanno tracciato il segno alla giornata
Questi son tempi in cui dire non serve
ed anche scrivere
sai, non cambia nulla
Intorno han costruito la gabbia
ed il ruggire ora
serve solamente a divertirli
Hanno per ogni nostro verbo
la giusta confezione
Per ogni male
inventano un vaccino
Per ogni favola
comprano un lieto fine
che non racconti la rabbia
le solitudini, il sangue
che ci nasconda il vero
perché ci insegni
a pensare come loro
ed a parlare
ed a scrivere
le loro parole
ad esser docili
Anche l'amico di ieri
con cui sognasti
il tuo sogno
oggi è cambiato
Si nutre al loro desco
veste gli stessi vestiti
Cambiare tutto...
per non cambiare niente
Perché le parole
che servono per noi
son sempre quelle
se abbiamo smesso di inventare domande
a cosa mai potrà servire aver risposte?
6 commenti:
Però, sono dei versi molto chiari e precisi, ma tu come hai fatto a sapere di questo poeta? Secondo me dovrebbe essere molto giovane.
e invece no, se clicchi sul nome ti riporta sul suo sito, non mi ricordo come l'ho scoperto forse come sempre curiosando qua e là in rete
Zeifiri', missione compiuta, ho respirato una boccata d'ossigeno a leggere quanto scritto da lui.
Grazie.
ps. Ironia: chissà se ls natura ha fatto diventare colti, intelligenti e preparati gli uomini pelati, con la barba bianca e con occhiali da vista.
Con me non c'è riuscita.
Ciao, bella poesia , sembra diretta alla classe polica del nostro Paese.
Andrò pure io a curiosare nel suo sito.Grazie Zefi, buon fine settimana.
Versi di degna e intensa passione civile.
Bello! Vado subito a vedere il suo sito...
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