giovedì, febbraio 01, 2007

nostalgia



Narrami, o Musa, dell'eroe versatile, che così tanto

vagò, dopo che ebbe distrutto la sacra rocca di Troia:

di molti popoli vide le città e conobbe le menti,

molte angustie soffrì nel suo cuore sul mare,

per guadagnare la vita a se stesso e il ritorno ai compagni


proemio dell'Odissea (vv.1-5)

Ulisse un eroe che "molto sopporta", dotato di una tenace resistenza, di una capacità di incassare i colpi che la sorte e gli dei gli infliggono nel suo viaggio di ritorno a casa, un viaggio che non porta l'eroe a una meta ma lo riconduce al suo originario punto di partenza, a casa. Un viaggio che porta a ritrovare finalmente le proprie cose ma soprattutto se stesso.

il vocabolario dice che nostalgia deriva dal greco: nostòs (ritorno) e àlgos (dolore): desiderio doloroso del ritorno; stato psicologico di tristezza e di rimpianto per la lontananza da persone o luoghi cari o per un evento collocato nel passato che si vorrebbe rivivere.

questa la definizione classica ma a me ne piace un'altra che lessi tanto tempo fa su un articolo:

la nostalgia è un abbraccio mancato

2 commenti:

lasposina ha detto...

posso testimoniare che almeno per me è proprio così.
Cmq rovinerò l'atmosfera calda ma secondo me Ulissa era un dritto.
Non mi ricordo dove, chi era l'autore, che titolo aveva il libro, non so neanche se è un mio pensiero immaginario, ma mi smebra di aver letto qualcosa su Penolope e il suo dolore, sul profondo egoismo dell'uomo Ulisse.
E' per caso un libro che mi hai prestato tu?

zefirina ha detto...

parli del canto di penelope di margaret atwood, in effetti nemmeno a me la figura di ulisse è stata mai particolarmente simpatica, ma in questo caso rendeva bene l'idea