martedì, agosto 18, 2009

sepoffà

In una parola non gli andava giù quel "si può fare" che il Walter aveva inventato per lanciare la rincorsa al Cavaliere. Impressione in realtà distorta della romanizzazione dello slogan. In effetti a Roma , quandi dici sepoffà, puoi dire molte cose: tutto dipende da come intoni l'espressione. Può essere squillante, decisa, accompagnata da una stretta di mano e l'accordo è fatto, ma è una versione inusuale e piuttosto rara. Può essere meditabonda , distaccata e liberatoria, come a dire che in fondo non si ha nulla in contrario e non c'è niente da perdere: tanto vale provare, se poi va male facciamo finta di aver scherzato. Può essere infine una maniera spiccia e distratta per liquidare qualcuno: dici sepoffà, pensi "tanto nun se fà" e te ne vai contento di non aver detto in faccia un no ad un amico.

(da Ci saranno altre voci di Giovanni Ricciardi)

8 commenti:

silvano ha detto...

Quando si dice la padronanza della lingua :-)

zefirina ha detto...

eheheeh anche il romanesco ha un suo perchè, glielo facciamo sapere anche al bossi?????

Pino ha detto...

Glielo facciamo sapere a Bossi?
Sepoffà!!!
Buona giornata ;)

Anonimo ha detto...

Cara Zefrina,
SI MASSIMA DIFFUSIONE A QUESTA ROGATORIA COSì NON POSSONO RIMANERE IN SILENZIO!!!!
Aiutami come puoi in questo TAM TAM

GRAZIE BACIONI
ORNELLA

Alberto ha detto...

Come anche in altre espressioni. Per esempio uno a quel paese lo si può mandare con una serie molto variegata di sfumature.

il monticiano ha detto...

Hai capito quanti significati si possono dare a quel sepoffà. Ne conoscevo uno o forse due ma adesso che me l'hai fatto conoscere meglio l'ho userò in più occasioni...tanto sepoffà!

Baol ha detto...

Quindi aspetto un "si può fare" in italiano perfetto o un "se fà!!" in romanesco...ok? :D

serenella ha detto...

Mi piace questa disquisizione sul "seppofà". Buona giornata, mia cara.