Eppure il vento soffia ancora....
Eppure il vento soffia ancora
spruzza l'acqua alle navi sulla prora
e sussurra canzoni tra le foglie
bacia i fiori li bacia e non li coglie
eppure sfiora le campagne
accarezza sui fianchi le montagne
e scompiglia le donne fra i capelli
corre a gara in volo con gli uccelli
................
non ci resta che cantare
canzoni ventose
canzoni speranzose
12 commenti:
meglio ripartire da zero
il problema è che qui si riparte da meno 10 ;)
E' una delle mie canzoni preferite.
Ciao
Si riparte ! :-)
La risposta la sa il vento...
presente!
un bacio
La canzone è bella e poi "non ci resta che cantare" è pur sempre meglio di "non ci resta che piangere"...
Ciao cara...un bacione
Bertoli: splendido ricordo...
bella la "ventata" di speranza!
ciao zefi,
buon 1° maggio,
...con speranza per tutti i lavoratori, precari, non "sicuri", ecc....
Leggere queste parole mi ha fatto tornare in mente quelle di "Rosso colore", sempre di Bertoli, che avrei voluto copiarti qui perché si adattano quasi interamente a questi nostri tempi bui.
Mi viene da pensare che quello che manca alla sinistra oggi, sia a quella che si autodefinisce alternativa e che ha saputo amarsi tanto da scomparire, sia a quella che è arrivata al punto di vergognarsi di chiamarsi così e ha declinato il suo nome in Partito Democratico e il suo slogan in uno scopiazzatura di quello di un candidato alle presidenziali americane, è proprio quello che Bertoli aveva in misura enorme: il cuore.
Bisognerà ripartire da zero, bisognerà saper individuare i giusti obiettivi, primo tra tutti l'informazione che è necessario diventi libera e democratica, ma senza cuore non si va da nessuna parte.
Conoscevo Angelo.
L'ho visto nascere, artisticamente parlando.
Da quando Caterina Caselli lo lanciò fino alla sua morte.
Per molti anni ha vissuto a pochi metri da casa mia e ancora oggi frequento le sorelle e i nipoti.
Ho cantato le sue canzoni.
Trovo l'abbinamento delle immagini banalmente fazioso, ma la canzone rimane bella.
G.
angelo lo faccio per te:
Caro amico, la mia lettera ti giunge da lontano,
dal paese dove sono a lavorare,
dove son stato cacciato da un governo spaventoso
che non mi forniva i mezzi per campare;
ho passato la frontiera con un peso in fondo al cuore
e una voglia prepotente di tornare,
di tornare nel paese dove son venuto al mondo,
dove lascio tante cose da cambiare.
E mi son venute in mente le avventure del passato,
tante donne, tanti uomini e bambini,
e le lotte che ho vissuto per il posto di lavoro,
i sorrisi degli amici e dei vicini ;
e mi sono ricordato quando giovani e felici
andavamo lungo il fiume per nuotare,
e Marino il pensionato ci parlava con pazienza,
aiutandoci e insegnandoci a pescare.
Caro amico, ti ricordi quando andavo a lavorare,
e pensavo di potermi già sposare,
e Marisa risparmiava per comprarsi il suo corredo,
e mia madre l'aiutava a preparare;
ed invece di sposarci tra gli amici ed i parenti,
l'ho sposata l'anno dopo per procura,
perché chiusero la fabbrica e ci tolsero il lavoro
e ci resero la vita molto dura.
Noi ci unimmo e poi scendemmo per le strade per lottare,
per respingere l'attacco del padrone;
arrivati da lontano, poliziotti e celerini
caricarono le donne col bastone;
respingemmo i loro attacchi con la forza popolare,
ma, convinti da corrotti delegati,
ci facemmo intrappolare da discorsi vuoti e falsi,
e da quelli che eran stati comperati.
E mi viene da pensare che la lotta col padrone
è una lotta tra l'amore e l'egoismo,
è una lotta con il ricco, che non ama che i suoi soldi,
ed il popolo che vuole l'altruismo;
e non contan le parole che si possono inventare,
se ti guardi intorno scopri il loro giuoco:
con la bocca ti raccontano che vogliono il tuo bene,
con le mani ti regalan ferro e fuoco.
Caro amico, per favore, tu salutami gli amici,
ed il popolo, che è tutta la mia gente;
sono loro il vero cuore, che mi preme ricordare,
che rimpiango e che mi ha amato veramente;
verrà un giorno nel futuro che potremo ritornare,
e staremo finalmente al nostro posto,
finiremo di patire, non dovremo più emigrare
perché un tale ce lo impone ad ogni costo.
E salutami tua madre, dai un abbraccio a tua sorella,
chissà come sarà grande e signorina;
e lo so, sarà bellissima come son le nostre donne,
sanno vivere con forza che trascina;
ma - le hai mai guardate bene? - ti sorridono col cuore,
negli sgardi non nascondono timore,
dove sono però uniche è sul posto di lavoro,
son con gli uomini e si battono con loro.
Ho pensato tante volte che c'è un senso a tutto questo,
quest'amore non ci cade giù dal cielo;
ma parlando della vita, e pensando al mio paese,
mi è sembrato come fosse tolto un velo,
e mi pare di sapere, e finalmente di capire,
nella vita ogni cosa ha un suo colore,
e l'azzurro sta nel cielo, ed il verde sta nei prati,
ed il rosso è il colore dell'amore,
e l'azzurro… (ecc.)
Si, probabilmente lo e
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