ancora della nostalgia
Jean Starobinski scrive sulla nostalgia:
Supporre che la nostalgia sia una virtualità antropologica fondamentale è più che lecito: è la sofferenza che l' individuo subisce per effetto della separazione, quando continua a dipendere dal luogo e dalle persone con cui aveva stabilito i suoi primi rapporti. La nostalgia è una varietà del lutto.
(...)
Prima di ricevere il suo nome medico-specialistico, la nostalgia era chiamata con un nome più generico: pothos, desiderium, il desiderio.
All' inizio dell' Odissea, Ulisse è prigioniero di Calipso, che vorrebbe trattenerlo sulla sua isola. Incurante della promessa di immortalità della ninfa, egli pensa a Itaca e si consuma di dolore sulla riva rocciosa.
(...)
Altrettanto emblematica è l' attribuzione del carattere della dolcezza a ciò che si è perduto. L' aggettivo dulcis si impone come attributo obbligato di ciò che si è dovuto a malincuore abbandonare o perdere e di cui ci si rammenta. E anche l' attributo del ricordo presente, purché non sia troppo lacerante.
Supporre che la nostalgia sia una virtualità antropologica fondamentale è più che lecito: è la sofferenza che l' individuo subisce per effetto della separazione, quando continua a dipendere dal luogo e dalle persone con cui aveva stabilito i suoi primi rapporti. La nostalgia è una varietà del lutto.
(...)
Prima di ricevere il suo nome medico-specialistico, la nostalgia era chiamata con un nome più generico: pothos, desiderium, il desiderio.
All' inizio dell' Odissea, Ulisse è prigioniero di Calipso, che vorrebbe trattenerlo sulla sua isola. Incurante della promessa di immortalità della ninfa, egli pensa a Itaca e si consuma di dolore sulla riva rocciosa.
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Altrettanto emblematica è l' attribuzione del carattere della dolcezza a ciò che si è perduto. L' aggettivo dulcis si impone come attributo obbligato di ciò che si è dovuto a malincuore abbandonare o perdere e di cui ci si rammenta. E anche l' attributo del ricordo presente, purché non sia troppo lacerante.
"Dopo aver riflettuto a lungo, mi sembra che non possa esserci nome più conveniente e più adatto a designare il suo oggetto del termine nostalgia, di origine greca e composto di due termini, il primo dei quali, nostos, significa "ritorno in patria" e l' altro, algos, indica invece il dolore o la tristezza" (Johannes Hofer, di Mulhouse )
3 commenti:
C'e gente che si crogiuola nella nostalgia.
Sentimento splendido, il male del ritorno, che comprende la memoria, la perdita, la separazione, l'amore per i luoghi, le cose e le persone, la sensibilità alle atmosfere, agli odori,ai sapori.
Sentire la vita, avere nostalgia dell'altro. Se crogiolarsi nella nostalgia è goderne, eccomi qua.
E il colmo è che Starobinski mi fa molta nostalgia, a 17 anni mi fu consigliato il suo libro su Rousseau e lo lessi tutto, per amore.
:)
crogiloarsi no, ma accettarla come facente parte della tua vita, dei tuoi ricordi, sì
mi viene sempre una dolcezza malinconica ma non troppo triste quando soffro di nostalgia per qualcosa o per qualcuno
e per me è sempre associata al mare, a ulisse, al quadro preraffaelita miranda nella tempesta
al sentire la vita come dice arte
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