lunedì, luglio 23, 2007

lucciole e lanterne rosse

che tipo deve essere questo sindaco, a me mi scappa da ridere:
Lettere ai clienti delle lucciole. Firmate dal sindaco di un paese della provincia di Treviso. «Sono convinto che lei, passava di lì per caso… Mi auguro che questo non abbia più a ripetersi». Cominciano sempre così, le missive inviate dal primo cittadino di Nervesa della Battaglia, piccolo comune lungo il Piave. Qui, su questo spicchio di pianura trevigiana, ai margini della statale tredici, la notte, in centinaia vanno in cerca di viados.Non è bastato che Fiorenzo Berton, 55 anni, medico e sindaco, chiudesse al traffico, nelle ore notturne, via Foscarini. La "strada del sesso", come la chiamano da queste parti. Così, prima, ha organizzato con la polizia municipale una serie di blitz, elevando decine di contravvenzioni, non senza qualche imbarazzo (tanto che alcuni clienti sono stati riconosciuti) poi, «spinto anche dalle pressanti richieste delle donne del paese» assicura Berton, ha predisposto la lettera, comunque accompagnata dalla copia della multa per violazione del divieto di transito. Ed il testo, scritto dal sindaco, non è solo un ammonimento, ma anche una piccola lezione di storia. «I residenti sono continuamente disturbati dal traffico causato dai numerosi clienti di prostitute e viados che percorrono tale via alla ricerca dello squallido meretricio - si legge nella lettera - sono certo che lei è transitato in questa via inconsapevole del divieto e per finalità esclusivamente viarie. Ciò non toglie che dovrà essere sanzionato e mi auguro che questo non abbia più a ripetersi. Forse lei non ne è a conoscenza, ma la informo ora che i luoghi in cui lei è transitato e dove le è stata comminata la sanzione, sono stati teatro di pagine straordinarie della nostra storia durante la prima guerra mondiale e negli stessi luoghi vi trovarono la morte migliaia di giovani immolatisi per difendere la nostra libertà e il nostro futuro. Perciò mi risulta inaccettabile che in tali luoghi vi siano manifestazioni di volgarità e di mancanza del comune senso del pudore».
da Repubblica cronaca del 23/7

9 commenti:

sonia ha detto...

A questo proposito sto guardando su rete 4 "caramelle da uno sconosciuto"...

Anonimo ha detto...

pagine straordinarie eh ?
migliaia di giovani morti in guerra in nome di che ?
ma che lo votino ancora questo grand'uomo ...
poteva aver tutte le ragioni se si limitava ad impugnare il diritto alla quiete per gli abitanti di quella zona ma il protagonismo a tutti i costi ormai è malattia diffusa

marce ha detto...

Neanche a me piacerebbe crescere i miei figli in un casino all'aperto. Meglio le case chiuse. Ma le donne del paese dovrebbero riascoltarsi "bocca di rosa" di De Andrè (lo so che l'avevi pubblicata)

Alberto ha detto...

Questa è istigazione all'ipocrisia! :-D

Un abbraccio poveraItalia :-)

Morgan ha detto...

Conosco ahimé, come sai Zefirina, quelle terre, e comprendo la posizione del sindaco, capisco da dove esce, da quali tipo di idee, da quali ragionamenti diffusi che là, nel Veneto, sono dominanti. Ma non li condivido per nulla.
Richiamarsi poi alla storia per condannare il presente è da emerito ignorante. Significa non affrontare il presente con gli strumenti che il presente contempla.
Sono scuse la storia, orpelli sfruttati senza cognizione di causa vera, ne sono certo.

In quelle terre si lavora tanto (più di tanti altri luoghi, credimi Zefirina, è così, la gente mediamente lavora quasi tutta la giornata in maniera infanticabile, spesso senza pause e facendole con il boccone ancora in salivazione), lo so, è difficile da capire per chi non ha vissuto in quelle terra, ma è la verità.
Non si può criticare per il lavoro e la serietà nel lavoro i Veneti, proprio no, ma sulle tematiche sociali che hanno a che fare con la sessualità o con la religione, dio ce ne scampi. Il triangolo della morte, come io lo chiamo (Treviso, Vicenza, Verona), è ancora nella preistoria.

Sarebbero troppe le cose da dire, ma lasciatemi un'ultima battuta: quando si pensa un avita intera solo a lavorare e a fare i soldi, non vi appare ovvio che qualcos'altro si dimentica per strada?

Non scordate che il Veneto è stato ritenuto per decenni il granaio d'Italia per il Vaticano, ergo...

zefirina ha detto...

morgan conosco anche io quelle terre non bene come te che ci sei nato, ma guarda caso ho un po' di amci ventennali che li vivono e lavorano e che vado a trovare spesso, so per certo che lavorano molto e tutto quello che si sono costruiti o hanno costruito per i loro figli se lo sono ampiamente sudato, queste missive del sindaco mi hanno fatto sorridere perchè come a marce mi hanno fatto ripensare alla canzone di de andre'; in quanto a prostituzione e sfruttamento della prostituzione è una lotta che deve cominciare dai clienti, se non c'è domanda non può esserci offerta, bisognerebbe educare meglio certi "maschietti...

Anonimo ha detto...

sto leggendo due libri che raccolgono le storie di vita delle prostitute nigeriane. ("Il mio nome non è wendy", e "Le ragazze di Benin City"). Li leggo con uno sguardo maschile che si interroga su chi sono questi clienti: certo, zefirina hai ragione, i "maschietti" vanno educati... non tanto "meglio" ma in maniera diversa... Poi li leggo anche con lo sguardo sociale ed economico: un mercato di domanda e offerta incredibilmente vasto...
Non è tanto la prostituzione che mi fa agitare, conosco esperienze dove questa è esercitata con soddisfazione e autodeterminazione. Sono preoccupanti invece i racconti di chi ha vissuto la tratta: tutta un'altra cosa... Una miseria maschile incredibile, un mondo a parte di brave persone con la moglie, psicopatici violenti con la prostituta...

Anonimo ha detto...

Secondo me il sindaco ha fatto una gran cosa (non dimentichiamo che i sindaci dovrebbero rappresentare la volontà dei cittadini). Io per quella strada ci passavo più di qualche notte alla settimana, ed era uno schifo... Le prostitute si mettono in mezzo alla strada mettendo a repentaglio anche la sicurezza degli automobilisti, perchè ti si lanciano quasi contro...
Concordo sul riascoltare De Andrè, ma credetemi non credo sia soltanto il timore delle donne di paese verso le prostitute, ma un sentore più generale. Che riaprano le case chiuse, ricordatevi che nelle strade ci possono passare anche i bambini e che le protitute, in generale, non si trovano soltanto la sera...

Anonimo ha detto...

Il sindaco che si rivolge agli inconsapevoli ed ai "clienti" mi ispira tanta simpatia.
L'ha presa dal verso giusto.
Poteva risparmiarsi di scomodare "l'alme d'eroi", ma questo è un peccato veniale e comunque conferisce quel tanto di autorevolezza istituzionale che, avrà pensato il nostro, non guasta mai.
Al solito i tuoi post sono mitici.
Ciao, bruno.