venerdì, giugno 15, 2007

ridi che ti passa

estratto da repubblica 14/6/07



Una folla di terapeuti delle principali scuole italiane e europee si riunisce sul tema dell´umorismo nella clinica. Serissimamente, s´intende, con fior di relazioni e seminari, come d´obbligo in ogni convegno internazionale che si rispetti - e quindi anche in questo, in programma da oggi a domenica nelle sale del Palazzo dei Congressi di Firenze. "Umorismo e altre strategie per sopravvivere alle crisi emozionali".

È degli albori del secolo scorso (1905,) il motto di spirito e la sua relazione con l´inconscio di Freud che non esitava a definire l´umorismo - aspetto delicato e impalpabile della cultura umana - come «il trionfo del principio del piacere», un´irriducibile sfida alle ragioni ferree della realtà. Per il maestro viennese, non c´è solo un vistoso elemento liberatorio nell´esercizio dello humour, ma «un che di grandioso e di nobilitante».

Quando emerge il lato paradossale, "buffo" delle cose, chi è colpito dal dolore può distanziarsene, rintracciare un punto di vista diverso, avviare un processo di trasformazione emotiva, prima ancora che puramente mentale

Quello che può diventare interessante è l´allusione implicita nella battuta umoristica, e dunque la possibilità di "metaforizzare" la sofferenza, la finestra che può aprirsi su un malessere spesso preso narcisisticamente troppo sul serio - e quasi sempre quando il malessere non è effettivamente serio. In altre parole, se vivere è faticoso per tutti (e per molti assai più che per pochi), la leggerezza dell´autoironia è una strada maestra da percorrere con abilità, aiuta a smantellare certe rigidità decisamente nevrotiche, quella pesantezza - in fondo anche frivola e superficiale - di considerare sé stessi e i propri crucci come l´ombelico del mondo.

4 commenti:

Gianfranco ha detto...

Quando leggo queste cose immancabilmente penso ai tempi di totò, di de filippo, di stanlio e olio e di come, benchè ci fosse tanto di meno e si avesse tanto di meno, la gente avesse voglia di ridere e si volesse bene molto più di oggi...
Peccato...

zefirina ha detto...

grazie al cielo o forse solo al caso, la natura mi ha dotato di un carattere allegro, di una buona dose di umorismo, della capacità di sdrammatizzare gli eventi più catastrofici, al limite dell'assurdo... perchè per chi non mi conosce bene questa leggerezza può passare per incoscienza o addirrittura per scempiaggine....

Anonimo ha detto...

certo con le dovute differenze fra sarcasmo ed ironia...

zefirina ha detto...

insisto io sono ironica
tu sarcastico