tifosi
forse perchè non amo particolarmente il calcio, tifo tiepidamente per una squadra di sfigati perchè quando ero ragazza mi ero innamorata follemente (come ci si innamora di questi personaggi) di Chinaglia e ReCecconi, (e qui ho svelato che squadra sia), per amore materno ho scorazzato mio figlio in motorino per tutta Roma, l'ultima volta che la Roma ha vinto il campionato, ma non riesco proprio a capire questi riti collettivi che si scatenano quando una squadra vince e ieri invece di sorridere alla vista di tutti questi che urlavano e sbandieravano e suonavano i clacson mi veniva da piangere, (ripeto: sono un po' emotiva ultimamente), erano le otto di sera, appena uscita dall'ufficio stanca morta, le strade intasate di tifosi in delirio, figurarsi poi aveva tirato il rigore Totti, mi sono sentita un'aliena...
L'ultima volta che sono andata allo stadio è stato per portare mio figlio piccolo a vedere l'Inter, (a casa mia ci si divide equamente in romanisti, laziali e chissà perchè mai interisti), eravamo due laziali, io e mio genero, (allora non ancora tale), e due interisti, mio figlio e un amico di mio genero, per la cronaca tutti e tre si chiamano andrea, il che può essere comodo, quando ne chiami uno ne arrivano in tre, però alle volte questo genera una confusione straniante, da commedia degli equivoci, posti in tribuna numerata, tifosi misti giocava Lazio-Inter che pare, mi dicono siano quasi gemellate, bè c'è stata una tipa che definire signora sarebbe come usare un eufemismo che se l'è presa con mio figlio quando ha esultato per un' azione dell'Inter, un altro distinto signore di una certa età urlava o per meglio dire sbraitava così tanto che gli pulsava pericolosamente una vena del collo, mio figlio era così sbalordito dalla veemenza e anche violenza delle parole, che mi ha chiesto: "ma che il tifo riduce così?", a volte sì gli ho risposto, bè non ci crederete non ha voluto più andare allo stadio e il suo interesse per il calcio è decisamente scemato.
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