lunedì, giugno 19, 2006

le parole che non ti ho detto

perdonate questo momento di debolezza non posso proprio scrivere e inviare al vero destinatario questa lettera, questi miei pensieri, perchè mi devo salvaguardare, e poi non credo servirebbe, si è incamminato su un'altra strada e non posso più essere la sua compagna di viaggio, ha voltato le spalle e se ne è andato, ma ho bisogno di sfogarmi e come ho già confessato questo blog è una specie di medicina per provare a guarire, wonderwoman deve sempre tenere occupata la testa e le mani, ahimè una sindrome compulsiva ossessiva ereditata da ambedue i lati della famiglia, quasi un Karma, (statte' karma mi ripeto sempre ma non sempre funziona)

non so se la nostalgia che provo per lui è dettata dalla paura della solitudine, non so se il rimpianto è più acuto perchè non so dire perchè sia finita, lo so che tutte le storie prima o poi finiscono, (mi viene sempre in mente la citazione dal film di truffaut la signora della porta accanto, tutte le storie d'amore hanno un inizio, un centro, una fine,) , ma la sensazione di vuoto profondo che ogni tanto ancora mi assale è angosciante, forse perchè sentirsi amata è sentire di non essere soli e ora mi sento come se fossi sola, forse perchè il modo di chiudere questa relazione è stato un po' crudele, a sorpresa, e non venitemi a dire che i presagi c'erano tutti, qualcosa avevo avvertito ma ero stata molto rassicurata sul fatto che per l'appunto potevano essere presagi da cassandra, e proprio non riesco a farmene una ragione (ma c'è mai una ragione???) e non so più se era amore o un'ossessione, forse perchè vorrei dimenticare e so che non sarà possibile. L'unica sensazione che provo è di morte, come se lui fosse morto, in effetti è sparito così all'improvviso, fisicamente non l'ho più visto, una sola breve telefonata, qualche mail, qualche sms, poi ho deciso di dire basta, basta perchè sarebbe stato come prolungare un'agonia, basta perchè sarebbe stato alimentare una speranza che non c'è e non ci sarà mai, basta perchè non credo si possa rimanere "amici", e magari un giorno riverdersi con quell'affetto che lega chi si è tanto amato, io sono sicura di averlo tanto amato, di lui non so dire nemmeno questo, per fortuna o per sfortuna c'è anche una distanza geografica, quindi niente incontri fortuiti, casuali, il caso ci ha fatto incontrare una volta non credo ci metterà ancora lo zampino, so solo che piano piano sentirò meno male, so solo che questo sentimento un po' alla volta scivolerà via, non farò però finta di niente: la fine di un amore ci sta tutta, i rimpianti anche e il dolore bisogna viverselo tutto per poterlo superare.

So che ce la farò ...

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Fai bene a scrivere. ti capisco, sembra l'unica azione possibile: raccontarsi e rileggersi. Ti ricordi quando da ragazzi ci bastava scrivere il nome della persona di cui si era innamorati, istoriando pagine intere, per emozionarsi, per sentire quasi che si creava un contatto? Che mistero... Se capita di guardare queste pagine degli adolescenti, con i nomi ripetuti come un mantra, senza altro messaggio, senza articolazione, si capisce che in fondo un po' di quello si tratta. Solo che come adulti, ce la raccontiamo un po' di più...
Poi... ad un certo punto... al momento giusto... si realizza che ci si è liberati del passato... e ci si sente di nuovo in pace... e più scafati!!
Certo che ce la farai!

zefirina ha detto...

allora continuerò ad alimentare il blog con le mie lamentazioni (lamentare- alimentare quasi un anagramma), con le mie esternazioni, e tu continua a commentare che la cosa mi da... da pensare

Anonimo ha detto...

Non bisogna liberarsi del passato, caro Massimo dei micheli, perche' non e' possibile liberarsi del passato. mica puoi farci un brodo e mangiartelo!
Gloria

zefirina ha detto...

potrebbe essere una buona idea farci un brodino,(e in effetti per guarire quando stai male non ti danno un bel brodino) e così non devi metabolizzare il dolore e mandarlo giù giù in fondo dove non può più darti fastidio????

Anonimo ha detto...

scusate ma vi ricordate il brodino della mamma o della nonna che quando stavi male era come l'elisir sicuro per guarire? io dico sì, facci il brodino, zefirina, caldo ma nn troppo, mettici anche il pane secco se vuoi, da qualche parte lo puoi trovare, no? e manda giù, poi finirà, anche perchè il brodino va bene se si è malati ma se si sta già un po' meglio io credo che l'amatriciana te la potresti pure permettere, no? se serve sfogati ancora sul blog, ma una volta fatto il brodino te lo dico io sarai guarita.

Anonimo ha detto...

gloria, stai a parla' del passato o della passata?