lunedì, marzo 04, 2013

ruzzlando ruzzlando

ebbene sì anche io sono stata contagiata dalla febbre di ruzzle, un contagio così acuto che talvolta la notte mi sogno gli incroci di parole: tra, arte...parte....etc.etc. che poi certe parole che vengono fuori sono veramente astruse, altre le azzecchi solo per culo (scusate il francesismo), altre me le vado a cercare sul devoto-oli perchè veramente mai sentite e/o usate, i miei figli e i loro amici generalmente mi battono e questo li rende tronfi di orgoglio, io sorrido di sottecchi, tipo gatto del chesire pensando che è preferibile un gioco di parole ad un gioco di guerra o di macchine che si rincorrono, quello che però non capisco è il perchè si debba imbrogliare per vincere a tutti i costi, ho scoperto che esistono addirittura programmi (che non citerò)  per fermare il tempo (non dell'invecchiamento, magari,) o che ti aiutano a trovare le parole più lunghe, ma che gusto c'è a giocare così, ho amici che mi battono regolarmente, ne ho altri che a volte batto io, è una sfida non un duello all'ultimo sangue, sarò io che non sono minimamente competitiva o sono in molti ad esserlo troppo?

11 commenti:

Unknown ha detto...

passavo di qua ciao

Sandra M. ha detto...

Mai sentito...mi sa che dovrò informarmi.

il monticiano ha detto...

In una competizione del genere ove eventualmente dovessi partecipare io arriverei dopo l'ultimo, che c'è lo zero? Ecco appunto.

Ambra ha detto...

A prescindere che non so cos'è questo gioco, in ogni modo ti confermo che, secondo me, la gente è sempre troppo competitiva. Come altro potrebbe essere dato che la competizione è il cardine della nostra società? Per essere più ricchi, per essere più belli o per avere maggior prestigio e chi più ne ha, più ne metta.

Adriano Maini ha detto...

Me ne hanno parlato, ma io con i giochi ho lo stesso rapporto di Aldo!

Gianna ha detto...

Non conosco questo gioco, ma sarà divertente se vi partecipano pure figli e amici.

Adriana ha detto...

Per ora non intendo cedere, non scarico Ruzzle!

Cri ha detto...

Mi hai fatto venire in mente il libro di Lowen che sto leggendo ora, Il piacere: "Una ragione della mancanza di piacere nelle nostre vite sta nel fatto che cerchiamo di trarre divertimento dalle cose serie, mentre siamo seri in quelle attività che dovrebbero rappresentare un divertimento. Giocare a palla o a carte (o a ruzzle, aggiungo io, tipo Ndr) è un'attività che normalmente non comporta serie conseguenze; ci si potrebbe giocare per divertimento, ma la gente prende questa attività molto sul serio, come se vita e morte dipendessero dal risultato. Non è che si gioca seriamente, perché anche i bambini giocano seriamente; è piuttosto la serietà con la quale si guarda al risultato che diminuisce il piacere."

zefirina ha detto...

per me nella parola gioco è sinonimo di divertimento, se fossi in gara allora forse diventerei più competitiva ma sempre senza barare

per chi non lo conosce il ruzzle è per così dire un'evoluzione del paroliamo, il gioco con i dadi con su le lettere, quello dove vinceva chi trovava più parole o parole più lunghe e/o complesse

Baol ha detto...

Io se tra quelli che "a volte"

:D

Anonimo ha detto...

zefirina concordo sul pensiero espresso...il gioco è divertimento,ci può stare la competizione ma barare per vincere distrugge la motivazione primaria del gioco