giovedì, agosto 05, 2010

5 agosto 1962

quel che ho dentro nessuno lo vede, ho pensieri bellissimi che pesano come una lapide



il mio mito preferito, uno dei libri più belli che ho letto su di lei è scritto quello di Carol Oates Joyce, l'ha intitolato Blonde; di lei mi piaceva questa sua fragilità, lo smarrimento che si leggeva sempre nei suoi occhi, il suo disperato bisogno di amore, la voglia di essere apprezzata al di là della sua innegabile bellezza.

5 commenti:

il monticiano ha detto...

Hai descritto Marilyn proprio come la vedevo io ma che non sarei mai riuscito ad usare le stesse parole.
Grazie, Marylin era proprio quella meravigliosa creatura.

zefirina ha detto...

ho una vera fissa per lei

Anonimo ha detto...

Bjour
de retour de borca!
Effectivement cette dame etait tres fragile et tres mal encadres

tino de luik

zefirina ha detto...

ciao tino bentornato

Daniele Verzetti, Rockpoeta ha detto...

Ritratto perfetto. Leggerezza e sensiblità in una donna ed attrice davvero straordinaria.