di distacco in distacco
Il tema del "distacco" è un gran bel tema che incide profondamente nei processi di crescita dei giovani che si incontrano e si abbandonano con drammi talvolta da "fine del mondo", dimentichi che la loro vita ha preso inizio proprio da un distacco, il distacco dalla madre. Può essere che l´amore, quello fisico intendo, sia la reiterazione sconfitta di ricomporre quel corpo a corpo, quell´essere nel corpo dell´altro come memoria di un´antica beatitudine che non ritorna: la nostalgia di quello che Freud chiama «sentimento oceanico».
Ma la vita avanza e cresce a colpi di distacco. Distacco dal mondo genitoriale, dal mondo dei figli che si sono generati, dagli amori che abbiamo frainteso, quasi che la vita volesse allenarci a quell´ultimo distacco che è quello spasmodico amore di noi da cui, con la morte, ci congediamo. Questa è la nostra sorte di "individui", dove il senso della divisione, della separazione, del distacco è già nella parola, per cui l´uomo, come ci ricorda Platone, è «simbolo» di un uomo, è «parte» che cerca l´altra parte per ricomporre l´antica unità. Con Platone penso che tutte le tensioni amorose siano il tentativo sconfitto di ricomporre questa unità originaria che ci è concessa per brevi istanti, sconvolgenti nel loro spasmo, affinché l´individuo possa consolare la sua radicale solitudine, che è poi la sorte che gli è stata assegnata per la sua individuazione.
«Diventa ciò che sei» diceva Nietzsche.
(Umberto Galimberti)
8 commenti:
chissà da dove arriviamo, perché penso che sia in questa verità il segreto: se ha ragione bohm forse portiamo dentro il ricordo primordiale di un grande vero distacco, quello da un pianeta già esploso
Credo anch' io che Freud avesse letto, anzi imparato a memoria Platone.
io penso di aver ricomposto la mia antica unitá, solo che a volte a causa di movimenti interni, di impercettibili spostamenti non combaciamo completamente.
ma il distacco nella nostra famiglia é un tema come si dice precipuo.
"...distacco che è quello spasmodico amore di noi da cui, con la morte, ci congediamo..."
Distacco?
Oppure ricongiungimento con quello che eravamo all'inizio?
Chissà...
secondo la filosofia buddista il "non attaccamento" contribuisce al raggiungimento della felicità ..
per quel che mi riguarda ci sto provando da una vita ma in quanto a risultati penso di essere ancora in alto mare ...
:|
ciau
O se facessimo un ulteriore passo, e comprendessimo che come individui non esistiamo? Che l'inganno la natura lo fa facendoci credere separati dal resto? In questo caso, sarebbe ovvia la tendenza a perderci negli altri, non necessariamente persone, non necessariamente animali, e neanche necessariamente piante.
Abbiamo costruito l'ideologia occidentale sul mito dell'individuo, quando invece non siamo nient'altro che una lieve, momentanea ondulazione di un tutto per il resto immutabile ed eterno. Forse davvero mai siamo nati e mai moriremo.
A presto, Enzo
Perche non:)
good start
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