lunedì, febbraio 04, 2008

e mo' basta

Sono cattolica anche se poco praticante, forse proprio per questo provo un moto di insofferenza verso certe ingerenze papali, ho sempre detto che il papa fa il mestiere suo e non me la prendo con lui, ma con chi gli dà retta, in questo caso i politici di casa nostra. Ma sul tema dell'accanimento terapeutico non ce la posso proprio fare: il feto prematuro va rianimato anche contro la volontà della madre, allora ci toccherà scendere di nuovo in piazza a urlare: il corpo è mio e me lo gestisco io, e mi gestico anche tutto quello che produce, lo so detta così è un po' forte, raccapriciante, rivendico il diritto di decidere io. Non posso parlare per esperienza diretta, ho avuto un aborto, ero alla 19sima settimana, il feto era morto, per consolarmi ricordo che mi dissero che sembra strano ma la norma non è portare avanti una gravidanza ma il contrario, che se era successa una cosa simile sicuramente il feto non era sano, era stata una specie di selezione che la natura da sola aveva messo in atto, ogni tanto ci ripenso, mi faccio dei voli pindarici, mi chiedo se sarebbe stato una femmina o un maschio, ora avrebbe avuto 16 anni, ma poi mi dico che è andata come è andata, va bene così.
Quindi capirete che non posso proprio immaginare uno scenario dove un feto che ha scarse probabilità di sopravvivenza venga accanitamente curato in nome di non si sa bene quale etica e tutto questo contro il volere dei genitori, genitori sui quali ricadrà tutto il peso di un essere sicuramente malato.
E come sempre noi donne non avremo voce, donne senza voce scrive oggi Miriam Mafai
post scriptum delle 17.42: non sopporto nemmeno la campagna che sta facendo la destra, non mi ricordo manco di quale corrente, dove si vede un bambino e la scritta: taldeitali avrebbe voluto diventare astronauta ma l'hanno ucciso prima, orrenda!!!!! (magari le testuali parole non sono queste, il senso si)

18 commenti:

artemisia ha detto...

Io ieri sera vedendo il tg sono rimasta sconvolta, soprattutto vedendo Livia Turco difendere questa pagliacciata mascherata da etica.

Si parlava addirittura di feti di 22 settimane che verranno rianimati, sui quali ci si accanirà in ogni modo possibile, per poi accorgersi in molti casi che sono cerebrolesi o altro, e a qual punto ai poveri genitori spetterà il compito di decidere se sospendere la terapia.
Chi esce vincente da tutto questo è chiaro: i medici (che infatti hanno firmato il documento). Avranno ampio spazio per fare ricerca e, soprattutto, saranno esentati da quello che più odiano: prendersi la responsabilità di una decisione professionale.

zefirina ha detto...

guarda io potrei raccontare una storia, che non racconto perchè coinvolge qualcuno che legge questo blog, è ovvio che ognugno ha il diritto di scelta, quindi se due genitori vogliono fare di tutto per
tenere in vita un feto di 22 settimane, non è una scelta che condivido, ma li lascerei fare, quello che proprio non mi va giù è l'imposizione, che qualcunaltro decida per me!

Gianluca ha detto...

è proprio questo il punto.
L'imposizione in nome di una morale e di un'etica brandite come un manganello.
Sta montando un'aria di "ve la faremo vedere noi adesso" che proprio non mi piace.

Anonimo ha detto...

tanto la legge non sarà mia cambiata. anche all'interno della cdl non c'è una maggioranza cattolica.

daniela ha detto...

C'hai proprio ragione Zefirina. Certe minchiate sono insostenibili.

riccardo gavioso ha detto...

molto accanimento terapeutico per i feti di 22 settimane, ma nessun accanimento curativo per dieci milioni di bambini che ogni anno muoiono di stenti. Quanto alla pubblicità, si potrebbe rispondergli: " e tu volevi diventare un imbecille e putroppo nessuno è intervenuto..."

un po troppo cattivo? ...sarà l'ora!

zefirina ha detto...

@riccardo hai dato voce ad un altro dei miei pensieri inespressi, ma pensate a curare, vaccinare chi vive in situazioni di emergenza, invece di parlare parlare parlare sull'aborto, fate prevenzione, educate i ragazzi, io non ho mai creduto alle gravidanze per caso, per ignoranza si, per caso no

Baol ha detto...

Il medioevo, stiamo tornando al medioevo :'(

Isabel Green ha detto...

in questo periodo purtroppo il nostro paese sta facendo dei sonori passi indietro...speriamo che questa tendenza si inverta...

lasposina ha detto...

Come dice un mio amico: berlusconi andrá di nuovo al governo, toccheranno la 194 e le donne ricominceranno a piangere e a me ora come ora mi viene giá da piangere.

Gianfranco ha detto...

Sempre a lamentarsi questi italiani...
E noto che anche chi si trasferisce all'estero non cambia.



^__^

Franca ha detto...

Questa campagna è veramente una pagliacciata.
L'aborto volontario si può fare entro i primi tre mesi di gestazione e, ovviamente nessun feto può sopravvivere.
Entro la 23^ settimana si possono praticare solo aborti terapeutici che al 99,99% sono consigliati DAI MEDICI perchè il feto presenta malformazioni consistenti.
Quindi cosa c'è da rianimare?
La scelta è già stata fatta prima...
Poi ci sono gli aborti spontanei di gravidanze volute. In questo caso quale genitore non direbbe di tentare tutto il possibile?
Allora perchè rianimare SENZA il consenso dei genitori?
Oggi negli ospedali anche per togliere un callo fanno firmare il consenso informato.
Solo in questo caso non servirebbe niente?
Donne, sveglia, prepariamoci a scendere in piazza per salvaguardare conquiste che le lotte di altre donne hanno ottenuto per noi!

artemisia ha detto...

Franca, parole mie.

Gianfranco: chi si contenta, gode.

Tanuccio ha detto...

Quando si parla di accanimento terapeutico, penso al fatto che così siano loro a sostituirsi a Dio.

Lara ha detto...

Ne abbiamo parlato anche sul mio blog, quindi Zefirina sai come la penso.

Mi associo in modo particolare, fra le persone che hanno lasciato qui un commento, a LUPO SORDO e a FRANCA.

Ciao a tutti.

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

A proposito dell'aborto terapeutico, una domanda a tutte le madri: siete incinte, vi diagnosticano un cancro ai primi stadi che presumibilmente vi consentirà di portare a termine la gravidanza ma che altrettanto presumibilmente dopo nove mesi sarà già diventato inguaribile. Potete iniziare una chiemioterapia che garantisce la guarigione nella maggior parte dei casi, ma che sicuramente risulterà talmente tossica per il feto da provocarne come minimo una serie di malformazioni gravi. Che fareste in questo caso? E non è un'ipotesi, capita anche questo nella vita. E' una domanda seria, e vorrei seriamente conoscere il vostro pensiero di madri.
Volevo precisare poi che se una madre partorisce un feto malformato non è affatto costretta a tenerselo, ma può affidarlo ai servizi sociali. Abortire solo per "evitargli" una vita difficile, tra case famiglia e strade criminali, mi sembra poi un discorso ipocrita. E' ovvio che abortire è più semplice che vederlo nascere e poi morire entro breve per le gravi malformazioni, o allevarlo in condizioni di grave handicap. Ma, discorso religioso a parte, che ne sappiamo noi di quello che può provare, anche solo per pochi istanti, la mente di un neonato? Qualcuno mi potrà, senza ombra di dubbio, dimostrare che quella è stata una vita inutile solo perchè breve o difficile? Che differenza passa da questo a un feto nato perfettamente sano che si ammala di encefalite herpetica dopo pochi giorni dalla nascita e che sarà costretto a vivere una vita parimenti gravata? Perchè allora non sopprimerlo? E' un ammasso di cellule anche quello, senza intelligenza e senza volontà. Non è una persona, se ragioniamo secondo le teorie che sorreggono l'aborto. O davvero ancora crediamo che c'è un ipotetico momento preciso della vita intra-uterina in cui per miracolo si forma la persona a partire da un feto? O lo è da sempre o non lo è mai. Scusatemi ancora se urto la sensibilità di qualcuna, ma io dietro l'aborto ci vedo tutt'altro che la volontà di evitare un male al feto... questo per quel che riguarda l'aborto terapeutico, quello che si può effettuare anche dopo i primi tre mesi. Dell'aborto effettuato entro i tre mesi, e in assenza di chiare patologie dell'embrione, cioè effettuato solo per non-accettazione della madre, neanche voglio parlare. E' un assassinio, punto e basta. E la Chiesa non c'entra nulla, è un discorso puramente etico, non religioso. Come si può, nella totale assenza della pur minima certezza scientifica riguardo il presunto momento di "comparsa della coscienza del concepito" ad una data età gestazionale, rendersi responsabile della morte del proprio figlio? Signori, ma ci rendiamo conto? Io ho visto una ragazzina 16enne che leggendo il proprio test di gravidanza, risultato per fortuna negativo, si gira verso l'amica e le dice che almeno stavolta non dovrà abortire. Porca miseria. Per la coglionaggine di una cretina (e di un cretino) c'è scappato il morto.

@riccardo gavioso: i bambini che muoiono di fame sono considerati solamente un ammasso di cellule proprio come i feti da abortire. Alle radici dei due fenomeni, scusatemi, credo ci sia propio la stessa cultura.

Anonimo ha detto...

P.S.: chiedo scusa di nuovo se ho usato toni forse a volte duri. I concetti rimangono, ma spero di non aver offeso nessuna/o. L'aborto, per un modo o per un altro, è un evento doloroso anzitutto per chi lo vede praticato sul proprio corpo. La mia è solo veemenza, dettata dai principi in cui credo... Non voglio giudicare le donne che lo hanno praticato (a parte quelle che lo fanno come opzione contraccettiva... quelle le metterei sul rogo!!!!!), sono sempre dell'avviso che certe cose bisogna viverle per capirle. Vabbè, buona notte a tutti!