martedì, giugno 19, 2007

punto e a capo

JACK: Saper mettere un punto e andare a capo è uno dei segreti di ogni storia della vita. Se lo ritardi, la rovini; se l'anticipi, la bruci; e se lasci che sia l'altro a mettere il punto al posto tuo, vuol dire che tu eri già uscito dalla storia. Gli addii non si annunziano, si compiono, e la loro violenza è inevitabile come quando si muore: la violenza del silenzio che seguirà. Gli addii camuffati da arrivederci li considero le perfidie peggiori. In realtà tagliano proprio le gambe ad ogni possibile ritorno, rassomigliano ai falsi addii delle marionette, quelle addestrate a recitare tutte le sere davanti a un pubblico diverso ma per loro indistinto e sempre uguale, eterni burattini che se ne vanno con nelle orecchie di legno gli applausi dell'ultimo "bis" che si confonderanno con quelli di benvenuto del prossimo paese dove domani sera replicheranno lo spettacolo. Mettere un punto non è abbassare il sipario e nemmeno cambiare copione. E' semplicemente interrompere la recita e uscire di scena. Non finire la battuta; osare, interromperla con un punto assurdo, e scontentare il pubblico, l'impresario e perfino te stesso, perché recitare il tuo ruolo ti piaceva, eccome se ti piaceva, era "come se", come se quella di Jack fosse davvero la tua vita. Ma vivere tutto come se è un danno. Lo conosco e me lo sono procurato cento volte. Ci sono coppie immobili, che per paura dell'abbandono, sono avvinghiate con il filo spinato del "come se", come se… si amassero ancora. Ci sono occasioni perdute sul lavoro, per il terrore di trasferirsi in un'altra città o semplicemente di cambiare azienda o mansioni o colleghi, in cui il come se è la scusa consolatoria a cui aggrapparsi per non mettersi a rischio. Le sirene della felicità, spesso, infondono più sgomento delle catene di un'esistenza mediocre. Allora facciamo come se il nostro vecchio lavoro fosse ritornato appagante, come se l'invidia del collega fosse una carezza, come se lo stipendio non ci dispiaccia più e ci convinciamo che quella promozione sempre promessa e mai mantenuta, in fondo in fondo ci lascia più liberi di vivere. Ma non appena è passata la "minaccia" di un'offerta di lavoro migliore, la "iattura" del colpo di fortuna, o quella altrettanto pericolosa di un nuovo amore, allora ricominciamo a lamentarci, di nuovo come se non fossimo stati solo noi a perdere il treno, e malediciamo chiunque, dalle Ferrovie dello Stato, agli extracomunitari, al nostro stipendio di merda, moglie, suocera e cane del vicino che-quello-chi sa- che cazzo-gli mette- nel pappone-per farlo latrare apposta- alle tre di notte- e rovinarmi l'esistenza. No, questa volta no, per favore. Questo fra me e te non deve succedere, fratello. E noi finora siamo stati bravissimi, noi finora l'abbiamo evitato. Avevamo tutti bisogno di un rapporto felice. Non so se un programma alla radio si possa definire così, ma so che il nostro era amore. Io metto un punto, perché nessuno ce lo porti via.

jack folla

9 commenti:

sonia ha detto...

Glin glon, posso? Finalmente a casa...:o)

Angie ha detto...

I passi che hai rimarcato sono molto belli! :-)

Gianfranco ha detto...

Nn cambierei una virgola di questo brano e aldilà del contesto da cui è tratto ho come la sensazione di leggere i miei pensieri...
Ho passato gli ultimi giorni al mare e se dovessi scrivere qlcs su quello che ho sentito, sdraiato su di un lettino a prendere il sole, potrei benissimo fare un copia/incolla di questo post...

A volte penso a come sarebbe, se la maggior parte della gente nn fosse così...
Mah?

Ciao...

Albachiara ha detto...

belle parole!
penso che la natura umana sia proprio così!
lamentarsi quando ci capita qualcosa di spiacevole e accontentarsi quando tutto fila liscio....
Buon pomeriggio

zefirina ha detto...

@soniaaaaaaaaaaaaaaaaa bentornata mi hai fatto preoccupare spero vada tutto bene smack
@angie lui ha scritto qeusto brano quando ha chiuso il programma alla radio ma va bene per tante altre "chiusure"
@gf ho una serie di quaderni, quadernetti dove ho annotato da sempre le parole che mi colpivano e questo brano serve anche a me per ricordarmi di mettere i punti a capo
@alba io non le sopporto proprio le persone che si lamentano e basta,uno sfogo va bene... capita a tutti ma bisogna fare quel che c'è da fare..

Marce ha detto...

Mi sento vicino a questo scritto. E' giusto prendere forti decisioni quando è il momento giusto. Ma tra il bianco ed il nero...... C'è l'infinito mondo delle sfumature grigie.....

Anonimo ha detto...

a volte mettere il punto è la cosa più difficile e allora rischiamo di scivolare nei soliti compromessi , però sono ottimista ... una chance per dire basta è finita c'è sempre
...ad majora...

Anonimo ha detto...

a volte mettere il punto è la cosa più difficile e allora rischiamo di scivolare nei soliti compromessi , però sono ottimista ... una chance per dire basta è finita c'è sempre
...ad majora...

Anonimo ha detto...

uh devo essermi incriccato il dito premendo il tasto
l'età ....
:-D