lunedì, maggio 14, 2007

piccolo diario di un viaggio

sottotitolo
della serie non ci siamo fatte mancare proprio niente

per la serie non ci siamo fatte mancare niente abbiamo in tre giorni attraversato in lungo la Giordania da Amman fino ad Aqaba passando per Jarash, Madaba, salendo sul Monte Nebo e deviando per il deserto di Wadi Rum e finalmente visitare la magica Petra,
non so dirvi in cifre quanti chilometri di macchina abbiamo macinato;
tutto questo nella massime condizioni favorevoli: infatti durante l'attraversamento della Desert Highway abbiamo incontrato una tempesta di sabbia che si è placata giusto in tempo per farci godere della gita in jeep (chiamarla jeep è decisamente troppo ma tant'è) fatta nell'orario consigliato da tutti i medici dell'universo mondo e cioè tra l'una e le quindici sotto un sole cocente, ovviamente ha cominciato a piovere mentre viaggiavamo verso Petra, dove siamo arrivate in tarda serata, dopo un improbabile bagno turco in un hamman altrettanto improbabile consigliatoci dalla nostra mitica guida beduina Sahmil, siamo crollate sfinite sul letto sontuoso, non c'è che dire dell'altrettanto sontuoso albergo che avevamo, il mattino dopo in teoria sarebbe dovuto accadere questo: (vi cito le parole scritte sul programma dell'agenzia) presto al mattino dopo la prima colazione, discesa per poter ammirare Petra con l'eccezionale primo sole del mattino, peccato che al mattino presto di sole non c'era nemmeno l'ombra (e scusate l'ossimoro) in compenso abbiamo potuto ammirare il luogo con un' eccezionale pioggia che per fortuna è poi diventa quella tipica pioggerellina delle città del Nord, quella che ti si infila persino nel Kway e ti fa comunque sentire fradicia. L'unica consolazione è stata che dato il tempo sfavorevole abbiamo visitato la piccola Petra senza incontrare nemmeno un turista, il luogo sembrava irreale per quanto silenzio c'era.
Ovviamente le mie comodissime scarpe da trekking mi si sono rotte mentre le provavo in casa, è partito il tacco (così loro non sono partite o meglio anche se a malincuore sono finite nell'immondizia perchè irrecuperabili) e quindi ho affrontato la camminata con delle comunissime scarpe da ginnastica di pelle, per la cronaca il deserto l'ho dovuto invece affrontare con le Converse All star che erano le uniche scarpe alte che avevo, per fortuna rosse cosicchè la sabbia del deserto anch'essa rossa gli ha scucito un baffo!!!
che dire poi della guida filosofo illuminato che avevamo??? in questo caso siamo state fortunate perchè eravamo le uniche due del gruppo o meglio il gruppo eravamo noi due (io e Laura) e quindi Sahmil è stato così gentile da assecondare i nostri desideri, anche perchè dovunque andava con noi era fatto segno di sguardi invidiosi, non abbiamo ben compreso tutto quello che gli hanno detto ma di certo gli hanno fatto molte battutacce, pare non capiti tutti i giorni di fare da guida a due gentili signori che non siano uscite da un sarcofago (testuali parole sue). Però abiamo fatto molte deviazioni e così abbiano visitato anche luoghi che non erano in programma e abbiamo sempre mangiato in tipici ristoranti giordani invece di finire in quegli orrendi posti organizzati per turisti.
Samhil è un beduino che ha studiato medicina a Milano e poi ha vissuto per quasi 10 anni a Firenze, conosce molto bene le donne italiane (e sottintendo molto) è sposato ed ha una figlia bellissima di 23 anni che a sua volta studia medicina, la moglie che è anche sua cugina (di lui, non di sua figlia, ci ha raccontato come ha dovuto sposarla e quali sono le loro usanze per arrivare al matrimonio, da farti venire i brividi) è campionessa di Karate e quindi lui deve stare molto attento quando si prende qualche giusta (giusta lo dice lui) distrazione.... e dai suoi racconti abbiamo capito che si distrae molto;
una delle sue perle di saggezze è stata dirci che solo chi ama può dare e per contro chi non ama non è capace di dare... (catalano remenber) , era un tipo calmo e paziente e anche molto osservatore per esempio si è subito reso conto della mia tendenza ad andarmene ogni tanto con la testa altrove, e spesso mi chiedeva: Patrizia dove è che sei andata, torna fra noi???

abbiamo persino assistito ai festeggiamenti di due giovani che la sera hanno fatto il ricevimento nell'albergo dove eravamo alloggiate, la sposa rigorosamente in bianco, gli invitati chi in costume tradizionale chi in abito scuro, le invitate alcune, poche, vestite quasi all'occidentale, molte velate...
che poi piccola osservazione ma che significato ha mettere il velo in testa e poi portare dei jeans talmente stretti che mettono in risalto il fondoschiena??? una delle tante contraddizioni di questo mondo giordano che apparentemente sembra più aperto rispetto ad altri paesi musulmani.

piccola nota: sono forti questi romani arrivavano dappertutto!!!!!!

3 commenti:

lasposina ha detto...

Ce l'hai una foto di stò Samhil? ora sono curiosa...cmq ripeto solo voi due...l'altro giorno pensavo quand'è che vi fermerete te e Laura?? E mi è subito venuto in mente un coro da stadio: "Non ci fermeranno mai, ohhooh, ohhooh". Ti piace? Non vedo l'ora di infangarmi, letteralmente parlando, con i prodotti di bellezza giordani che mi hai portato!

Anonimo ha detto...

com'era hammam?di certo diverso da quello in cui vado spesso a milano..!!!

rodocrosite ha detto...

Infatti, anch'io sono curiosa di sapere com'era l'hammam.
Racconta ancora.