vero come la finzione
La vita di un anonimo agente del fisco, Harold Crick, viene inaspettatamente movimentata, quando inizia a sentire una voce che fa la cronaca diretta di qualsiasi cosa egli faccia. Quando Harold, scopre che la voce che lo guida ormai in ogni suo movimento, é quella della scrittrice Kay Eiffel che sta scrivendo un libro che sembra essere proprio la biografia della sua vita e che nel libro gli spetta una fine.. brutta, cerca in tutti i modi di far cambiare la fine del libro.
Curiosità:* Il brillante sceneggiatore Zach Helm, appassionato di enigmi e misteri, si è divertito a riempire il copione di indizi e tracce sottili. Persino i nomi delle strade, dei negozi e dei personaggi hanno un significato recondito: Crick, Pascal, Eiffeil, Escher, Bannerker, Kronecker e Cayly, per esempio, sono tutti matematici che si sono occupati dell’ordine innato delle cose. Il film contiene anche uno scherzoso omaggio al matematico David Hilbert e alle 23 domande che pose al Congresso internazionale dei matematici nel 1900. (dalla recensione di Cristina Giovannini) .
A me è piaciuto molto, un film leggero certo non un capolavoro, di quelli da sabato pomeriggio piovoso, che esci dal cinema con un sorrisetto e ti senti che non hai buttato via i 7 euro spesi, mettici poi che ti sei fatta una bella e lunga passeggiata a piedi per andare e tornare e in più in compagnia di tre amiche, che vuoi di più dalla vita.
p.s. su Bannerker e Cayly non ho trovato niente e ammetto la mia abissale e totale ignoranza su chi siano, ma forse il mio amato genero ci può illuminare.
1 commento:
allora me lo consigli, magari si riesce ad andarlo a vedere qui nella piovosa olanda...anche se qua mamma tu impazziresti, hanno pochi cinema, pochi spettacoli e i film in programmazione sono terribili e i più strani, ah, come mi manca il cinema italiano...
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