mercoledì, febbraio 07, 2007

Orvieto


Non era allineato all'orizzonte,
delle montagne dietro, regolari,
il profilo di Orvieto, ma scendeva
seguendo la sua rocca: era la coda,
cercava un altro corpo più campestre
per contenere il troppo alto trasporto
del duomo aguzzo quasi fuori posto
(da Sempre aperto teatro di Patrizia Cavalli)
questo è il panorama che si vede dalla nostra casa di campagna, non così ravvicinato ma nelle belle giornate le guglie del duomo sono visibilissime

1 commento:

lasposina ha detto...

saudagi, quanto mi manca baschi, voglio rivedere le sue dolci colline, i tramonti infuocati e gli alberi di pino attorno a casa, gli steccati e il lago di corbara...se fossi ricca me la sarei già comprata io...