venerdì, febbraio 02, 2007

io bloggo tu blogghi

seguendo il filo di un post di astralla e di alcuni commenti ad una poesia di henry , e tanto per non smentire il fatto che tra blogger ci si influenza perchè un pensiero tira l'altro, volevo scrivere alcune considerazioni personali sul tema dello scrivere e sul rendere pubblico il privato, tema quanto mai attuale dopo le esternazioni di Veronica Lario e di suo marito, (spero noterete che non mi piace nemmeno nominarlo, un po' come voldermort, voisapetechi), e sul perchè si tiene un blog, o meglio perchè io parlo di me su un blog accessibile a tutti. Ho già detto che per me è stato anche terapeutico, non volevo smettere di scrivere, prima erano racconti del quotidiano e lettere d'amore scritte ad una persona, che per l'appunto era il soggetto amoroso, poi quando questa quotidianità si è interrotta per la fine della storia, per superare la tentazione di continuare a scrivere a qualcuno a cui non interessavano più i miei racconti e le mie lettere, quando per dirla brutalmente iniziavano a prudermi le mani, ho deciso che forse sarebbe stato meglio sfogarmi su questo mezzo, dove l'unico rischio è che non ti leggano, perchè poi è questo il timore di tutti noi, di non essere letti, di non essere visibili, di essere dimenticati, e invece qui nel mondo dei blogger ognuno lascia una traccia di sè nel proprio blog e in quello degli altri, ci si può confrontare, si formano nuove amicizie virtuali e no, ci si sente meno soli e meno alieni quando si scopre qualcuno/a con la tua stessa sensibilità ed emozionabilità.
Cosa voglio comunicare? con un pizzico di sano narcisismo voglio tirare fuori tutto il mondo di emozioni, pensieri, cose che ho dentro di me, e lo voglio condividere con gli altri, dove gli altri sono sia gli amici a cui ho comunicato questo mio nuovo gioco, così mi piace considerarlo, ma anche dei perfetti sconosciuti, il cui giudizio non è falsato dalla conoscenza di me e da un eventuale legame affettivo e affettuoso, e sì voglio sentirmi gratificata, voglio che venga riconosciuta la mia sensibilità, la mia intelligenza, e che venga apprezzato il mio modo di essere donna,ma anche semplicemente persona.
Voglio prendermi una rivincita verso quel professore di liceo che emetteva sempre dei giudizi negativi sui miei temi e mi metteva sempre insufficiente, voglio provare a me stessa che mettendoci un po' di attenzione e molta passione so anche scrivere e comunicare.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie Zefi per la citazione!
Ognuno ha il suo modo di pensare ai blog ma di certo tutti vogliamo comunicare qualcosa di noi...

Anonimo ha detto...

leggendo la prima parte del blo mi e' spuntato un sorriso...perche' nelle tue motivazioni ad aprire il blog ho ritrovato le mie.
terapia, messaggio in una bottiglia che probabilmente non sara' mai aperta.
sulla seconda parte mi trovo meno in accordo.
e' vero, mi fa piacere che chi passa lasci una traccia, e piu' ancora che questa sia lusinghiera nei confronti di cio' che scrivo. ma spetterei di postare se non avessi lettori. no. non lo farei. perche' in fondo, nel mio caso, io scrivo davvero per me stesso. la mia professione, il mio background scolastico rischiano, o hanno rischiato, di uccidere l'altra parte di me, il bambino di cui parlo nell'"about" di suedive. e suedive appunto, e' uno dei modi che ho di tenerlo vivo e vegeto.
e poi c'e' sempre la speranza che la bottiglia venga aperta.
henry

rodocrosite ha detto...

Hai ragione a chiamarlo traccia: recentemente ho scoperto il significato di "blog". Praticamente deriva dal melange di web log che significa appunto traccia nella rete.

Scrivere è troppo bello e farlo sapendo che forse qualcuno ti leggerà è ancora più emozionante.
Ma non indispensabile. Io a volte scrivo solo per me in un diario.

zefirina ha detto...

io invece non ho mai scritto un diario, però ho parecchi quaderni dove ho copiato brani di libri o poesie o canzoni che mi avevano colpito e che mi piaceva rileggere senza dover sempre spulciare tra i miei inumerevoli libri, conservo persino il mio quaderno di caccia (sto parlando dei miei trascorsi di scout) dove ci sono annotati giochi, ritornelli e canzoni.

zefirina ha detto...

oppure bisognerebbe tornare alla citazione di pessoa che diceva si scirve perchè la vita non basta, e io per esempio sono ingorda!!!

artemisia ha detto...

@Rodo: web log significa diario, (resoconto di bordo)in rete.
Non traccia.
Ti correggo da quando avevamo sei anni e so che ci sei abituata e ti piace, ma so che agli altri risulterò antipatica, pazienza.
;)
Io ho iniziato un blog senza neanche sapere cos'era, come iniziavo ogni anno un nuovo diario scolastico ai tempi della scuola. Raccogliere testi, frasi, immagini che mi piacciono, che mi parlano. Piano piano ho cominciato a metterci testi miei. Piano piano ho conosciuto persone che sono diventate una parte molto importante della mia vita. Per chi scrivo? Per me e per gli altri, scrivo per rispecchiarmi negli altri. Non in tutti, ma in quelli di cui mi importa il parere, la reazione. Questo non significa che smetterei se nessuno mi leggesse più, perchè anche per me il blog è terapia.
Non mi interessa avere molti lettori, mi interessa avere lettori intelligenti e sensibili, e sono fortunatissima ad averli trovati in voi. Mi piace pensare che ognuno ha i lettori che si merita.
Nel mio blog parlo di me, sempre. Soprattutto in quello che non scrivo. Ma spero di riuscire a mantenere sempre alto il limite tra personale e privato, nel quale cerco di non sconfinare.

Scusate la filippica.
:)

Cilions ha detto...

Spesso i professori sbagliano!!!
Verdi non è stato ammesso al conservatorio di Milano (che oggi è intitolato a Lui...) perchè giudicato "poco dotato"!!!

rodocrosite ha detto...

Ehi Zefi, sei stata scout! Anch'io!
Un'esperienza fantastica.

@Arte: continua così.

zefirina ha detto...

anche di questo mi piacerebbe parlare, quale è il giusto confine tra personale e privato, tra quello di cui si può scrivere e quello di cui sarebbe meglio tacere?? perchè su un diario che nessuno legge puoi scrivere tutto proprio tutto ma su un diario così pubblico???

artemisia ha detto...

Zefirina: È un equilibrio spesso molto sottile, facile sconfinare...i due estremi sono il blog-diario-quotidiano che secondo me non ha senso, e il blog politico o puramente monotematico, e quelli lasciamoli a certi uomini che non sanno parlare d'altro.

Ma è difficile, lo ammetto, questa cosa fa molto pensare anche me. Magari si potrebbe farsi dei cenni d'intesa a vicenda quando sconfiniamo...come quando si gioca a poker!
:D