giovedì, ottobre 19, 2006

bulli & pupe

mio malgrado sono stata tacciata di essere la madre degenere di un bullo, questo mi ha messo profondamente in crisi e anche se la cosa è stata ridimensionata mi ha fatto e mi sta facendo riflettere.

Il termine bullismo è la traduzione italiana dell'inglese " bullying " ed è utilizzato per designare un insieme di comportamenti in cui qualcuno ripetutamente fa o dice cose per avere potere su un'altra persona o dominarla. Il termine originario "bullying" include sia i comportamenti del "persecutore" che quelli della "vittima" ponendo al centro dell'attenzione la relazione nel suo insieme.
Intenzione di fare del male e mancanza di compassione : il "persecutore" trova piacere nell'insultare, nel picchiare o nel cercare di dominare la "vittima" e continua anche quando è evidente che la vittima sta molto male ed è angosciata.
Intensità e durata: il bullismo continua per un lungo periodo di tempo ed la quantità di prepotenze fa diminuire la stima di sé da parte della vittima.
Potere del "bullo": il bullo ha maggior potere della vittima a causa dell'età, della forza, della grandezza o del genere (ad es. maschio più forte della femmina).
Vulnerabilità della vittima: la vittima è più sensibile degli altri coetanei alle prese in giro, non sa o non può difendersi adeguatamente ed ha delle caratteristiche fisiche o psicologiche che la rendono più incline alla vittimizzazione.
Mancanza di sostegno: la vittima si sente isolata ed esposta, spesso ha molta paura di riferire gli episodi di bullismo perché teme rappresaglie e vendette.
Conseguenze: il danno per l'autostima della vittima si mantiene nel tempo e induce la persona ad un considerevole disinvestimento dalla scuola oppure alcune vittime diventano a loro volta aggressori.
In una situazione di normale conflitto tra coetanei, nessuno di questi elementi è presente. Le persone coinvolte in un normale conflitto tra pari:
non insistono oltre un certo limite per imporre la propria volontà
spiegano il perché sono in disaccordo, manifestando le proprie ragioni
- si scusano o cercano soluzioni di "pareggio"
- si accordano e negoziano per soddisfare i propri bisogni
- sono in grado di cambiare argomento e allontanarsi.


Mi sono documentata, ci ho riflettuto e ne ho ampiamente parlato con Andrea, e non mi sembra che lui abbia un comportamento ascrivibile al bullismo, di certo è un 13enne molto vivace ed esuberante, ma è capace di scusarsi quando esagera, forse non è ancora in grado di cambiare argomento e allontanarsi, il cosidetto porgi l'altra guancia è ancora un po' difficile per lui da accettare, è stato tacciato di ipercinetismo, di avere una personalità da Dr Jekyll and Mr Hyde, io per contro sono stata tacciata di cecità, di noncuranza e di scarsa attenzione, bè non ci sto. Ho notato questo atteggiamento diffuso a etichettare subito un bambino o un ragazzo che sfugge alle "regole", che non è immediatamente riconducibile ad un comportamento "normale", senza sapere nulla di lui, della sua famiglia, della sua storia personale, e specialmente senza tenerne conto quando questa storia è stata raccontata proprio per far capire eventuali comportamenti. Lo so che potrebbe sembrare solo un'atto di difesa ma per una come me che si interroga spesso, che ha fatto e sta facendo un percorso per cercare di capire e di capirsi, che ha cercato forse sì di proteggere molto i suoi figli dagli accidenti della vita, visto che sono stati già provati duramente dalla morte del loro padre quando erano molto piccoli, ma che comunque non ha mai giustificato comportamenti scorretti per questo, sentirsi dire che suo figlio è un probabile futuro deliquente, un bullo pericoloso, devo dire è frustrante e aggiungo ingiusto. Specie quando i suddetti figli sono stati sempre molto seguiti e supportati anche a livello psicologico,ma certo è che la diversità mette comunque paura e pochi sono disposti ad interrogarsi su questo argomento.

scritto di getto in preda ad una crisi nervosa

11 commenti:

lasposina ha detto...

mamma, ma che è successo? io sono qui lontano e mi sto angosciando da morire. chi ti ha detto queste cose? dove e in che contesto? cosa c'entra Andrea? credo che ti chiamerò.

sonia ha detto...

Zefi torno stasera a rileggerti perché adesso sono di corsa...voglio leggermelo con più calma..un abbraccio!

PiB ha detto...

concordo con te con estrema semplicità si tracciano profili generici dimenticandosi del singolo e del suo specifico....la diversità mette paura perchè non facilmente classificabile...usa i tuoi parametri di valutazione per giudicare i tuoi figli e lascia agli esterni i loro profili

sonia ha detto...

Eccomi Zefi: ho letto con molta attenzione tutto quanto. L'anno scorso ho proprio fatto una lezione a psicologia sulbullismo, ma in questo caso riportati quanto appreso a lezione sarebbe inutile, visto econsiderato che sei una mamma intelligente che si è già documentata da sola, che reputo che questo sia la prima cosa giusta che tu abbia potuto fare. Vorrei dirti stai tranquilla (in fodo è quello che presto ti dirò)ma secondo me è importantissimo tenere le antennine alzate non appena ci arrivano delle notizie anche "fasulle". Questo ti da l'opportunità (come successo in qusto caso) di poterti documentare per prevenire. Rilassati ma tieni sempre gli occhioni aperti, senza però impazzire e far sentire a lui il soffocamento di una mamma apprensiva. L'adolescenza è un età delicata, ma tu lo saprai benissimo, visto che hai già due ragazze adulte! E io sarei l'ultima persona dalla quale puoi ricevere consiglio!
Quindi stai tranquilla e se c'èqualcosa sfogati pure e documentati come hai fatto! Ma segui sempre il tuo cuore. Un abbraccione a te e ai tuoi splendidi maschietti! ;O)

Concordo con quanto ha detto Pib e anche Morgan comunque...:O)

sonia ha detto...

Dimenticavo... comunque cerca sempre di vedere quando Andrea ha voglia di parlare lui spontaneamente o portalo a te in modo indiretto...trascinalo a parlareda solo. Ma sono convinta che tutto andrà meglio! :O)

lasposina ha detto...

mamma, ma dov'è quest'altra sorella che non sapevo di avere che l'ammazzo?!!!!

artemisia ha detto...

Io non finisco mai di stupirmi vedendo con quanta facilità si appiccicano diagnosi (immagino in ambiente scolastico) per tutto ciò che non rientra negli schemi. Se poi addirittura si fanno prognosi per il futuro (cosa pericolosissima perchè non solo si bolla una persona ma se ne giudica persino inevitabili comportamenti futuri) penso che si sia veramente di fuori. Tredici anni, scusate!

sonia ha detto...

La sposina scusa..ero convinta che Zefi avesse due figle femmine...non so il perché ;O)

Anonimo ha detto...

che bello! Una nipotina misteriosa!! E quanti anni ha? E' simpatica? Non vedo l'ora di conoscerla [tutto scritto per far impazzire di gelosia e paranoia la sposina, eh eh eh!!]

lasposina ha detto...

Niente sonia, ma ti pare, era solo che non ho resistito a fare la gelosa...!! cmq sono d'accordo con tutti, cacchio ma a 13anni, io mi sentivo in un modo che rasentava il suicidio, i miei compagni di classe dire che erano crudeli era un complimento, con tutte le ragazze erano impietosi, ma dopo solo un'estate dalle medie al liceo già ti guardavano in un altro modo, tutti a ronzarti intorno, c'era ancora chi rompeva le palle con scherzi, prese in giro e varie, ma vabbè le abbiamo già passate tutte/i, no? poi quando iniziava a crescerti il seno, le forme, iniziavi a vestirti non con la solita tuta da meccanico e i magnifici Dr.Martens, ma tacchi alti, minigonne come sciarpe (a casa mia non siamo bacchettoni..) e allora via con i complimenti pesanti...riferimenti a latterie, facevi ginnastica e i maschi a sbavare dietro le porte della palestra, ti sporgevi un attimo a parlare e toccatina sul sedere...dei gogliardoni, insomma!! ma vogliamo parlare della crudeltà delle ragazze (me compresa ammetto) con i ragazzi, i famosi 2di picche?!! poi per favore, mio fratello è ancora un bambino...

lasposina ha detto...

Aòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòò, MA LA VOLETE SMETTERE. UNICA NIPOTE FEMMINA NELLA FAMIGLIA...IL PRIMATO è MIO E BASTA.