lunedì, luglio 24, 2006

love story














Si erano incontrati una sera in chat, ed avevano continuato a parlare per ore, lui incuriosito da quella parlatina sciolta, dalla capacità di riuscire a chattare con più persone contemporaneamente e dal modo di fare ironico e scanzonato, lei perchè lui era stato uno dei pochi a non farle le solite scontate domande e perchè non scriveva in quel modo assurdo che si usa nelle chat. Si erano incontrati qualche altra volta, e si erano scambiati gli indirizzi mail, senza mai scriversi, poi un giorno chissà come e chissà perchè avevano cominciato a farlo, a prendere gusto a raccontarsi le loro vite, i piccoli accadimenti quotidiani, un flusso ininterrotto di parole, emozioni, certo lui non era stato del tutto onesto, aveva scoperto poi , per una serie di equivoci lei aveva capito che lui fosse separato e lui si era ben guardato dal chiarire la situazione, in seguito quando la situazione era diventata insostenibile le aveva confessato che l'aveva fatto perchè sapeva che le donne come lei non avrebbero mai parlato, parlato come si parlavano loro, con un uomo sposato, ahimè quando lei aveva letto quella confessione lunghissima era troppo tardi, le si era affacciato nella mente un pensiero, non voleva perderlo, forse già lo amava e non lo sapeva. Per un tacito accordo non si erano mai scambiati numeri di cellullare, nè foto, volevano provare a conoscersi solo tramite la scrittura, i racconti quasi quotidiani, finchè una sera dopo che si erano rincontrati in chat, e lei lo aveva provocato fino alla sfinimento lui si era deciso a chiamarla ed erano stati ore e ore e notti e notti a parlare fino all'alba, (lì era cementato l'equivoco, uno sposato non può parlare nottate intere al cellullare, aveva pensato lei, ingenua, ma se la moglie è via!!!). E poi una sera di maggio lui aveva organizzato le cose per passare una notte insieme, per conoscersi finalmente di persona, e.... poi c'erano stati altri incontri in giro per l'Italia, lei non chiedeva mai quando sarebbe stata la prossima volta, anzi non chiedeva mai proprio niente, lui era allergico alle domande, specie a quelle alle quali non avrebbe saputo o potuto rispondere, ma a lei andava bene così, aveva la sua vita, aveva altri pentolini sul fuoco, finchè un giorno mentre contemplava un tramonto in riva al mare, provo una nostalgia intensa per quell'uomo, e capì di esserne profondamente, irrimediabilmente innamorata, glielo disse scatenando prima il panico e poi chissà ... sarà stata questa confessione a far capire al lui che la sua vita era un po' come dire stagnante, che forse era ora di cambiare.Lei spense il fuoco sotto gli altri pentolini, lui andò a vivere da solo, era più libero e così iniziarono a vedersi più spesso, tanto quanto lo permetteva la distanza, dato che vivevano in due città molto lontane, e quanto lo permettevano gli impegni familiari; pensadoci bene vivevano una vita un po' schizofrenica, da un lato la vita quotidiana fatta di doveri familiari, c'erano anche figli da accudire, e poi il lavoro,e gli amici da non trascurare, dall'altro gli attimi fuggenti insieme, fatti di viaggi, di notti insieme, di ore passate a parlare, a coccolarsi e a fare l'amore, tutto nella più assoluta libertà, intimità, naturalezza, mai un momento di stanchezza, di noia. La loro prima estate insieme la passarono su un'isola della grecia praticamente deserta, loro due da soli: mare, sole, notti e giorni così.. ad oziare.... E così è stato per quasi tre anni, un rapporto a distanza, a singhiozzo, ma dove pareva esistere e resistere un filo sottile che li teneva uniti, dove il desiderio era sempre vivo, ma un giorno quel filo è stato spezzato, la vita di lui aveva preso un'altra strada, lei aveva intuito qualcosa ma non aveva avuto coraggio di chiedere nemmeno questa volta e quando l'aveva fatto si era sentita rispodere: non ho più bisogno di te, non ti amo più, e non c'era più niente da capire, e non c'era più niente da fare, a lei sembrava di non poter fare più niente di fronte ad un'affermazione così, le vennerò in mente le parole di un film di Truffaut: "tutti gli amori hanno un inizio, un centro, una fine", per lui quell'amore era finito. Come dice Battisti non si muore per amore, lei ora è ancora lì che si lecca le ferite, ferite che per fortuna si stanno piano piano rimarginando, è una donna forte, forte per i tanti accadimenti che ha dovuto affrontare nel corso della vita, forte dell'affetto dei suoi famigliari e degli amici, però ogni tanto le viene la malinconia per quello che ha perduto, come per un'occasione sprecata. Chissà.

( Amore significa non dover mai dire mi dispiace." - Ryan O'Neal in "Love Story" - )

2 commenti:

Anonimo ha detto...

mioddio che pianto infinito che mi hai fatto fare, peggio del libro che ho letto in adolescenza. ciò che hai scritto vero ma nudo e crudo, eh?

zefirina ha detto...

la cruda e nuda, più nuda che cruda verità