dibattito
mi hanno segnalato questo articolo comparso su repubblica del 3/7/2006, e vorrei aprire un dibattito su queste cosidette scoperte scientifiche, ma saranno veramente tali e soprattutto ne abbiamo bisogno? abbiamo bisogno di dare una spiegazione scientifica a tutto l'universo mondo, a tutto ciò che accade ma soprattutto ci accade, fare e farsi domande è giusto, già da piccoli si chiedono continuamente i perchè, vi ricordati i tormentoni dei bambini e perchè questo e perchè è così, a volte domande così lineari che necessitavano di una risposta altrettanto limpida ma che tu ti imbarazzavi a dare...
A parte le battute scontate le mie domande sono sempre state: chi sono? dove vado? e soprattutto perchè ci vado????
conosci te stesso
detto questo sono la più grande di 4 figli, e ho quindi tre fratelli minori, e per non essere da meno ho procreato tre creature, una femmina e due maschi, mi devo preoccupare????
Allora mi volete dire che so, che magari uno è uno sciupafemmine perchè la mamma da piccolo non gli ha mai fatto gli gnocchi e mo' si rifà con le gnocche, oppure ad uno gli piacciono le donne in carne perchè aveva una mamma vegetariana, o che a me piacciono gli uomini che incantano con le parole perchè da piccola giocavo a passaparola'??? se è per questo giocavo anche a monopoli ma non sono proprietaria di palazzi, fate voi !!
Sul fatto poi che fratelli e sorelle camminano l'uno accanto all'altro come due binari per tutta la vita, dissento pienamente, fratelli e sorelle vivono insieme per un breve tratto della vita e se sono fortunati o meglio abili (come in tutte le relazioni) continuano a incontrarsi qualche volta mentre camminano per la loro strada.
Anzi voglio aprire un dibattito su questo articolo:
ROMA - Geni, ambiente, educazione, stimoli. Ma fra tutti i fattori che influenzano lo sviluppo di un individuo ce n´è uno che viene ricordato raramente: il crescere con un fratello o una sorella. Perché genitori, insegnanti, amici e partner occupano uno spazio delimitato nella vita di un individuo, mentre fratelli e sorelle camminano l´uno accanto all´altro come due binari per tutta la vita. Il numero di Time in edicola questa settimana dedica la copertina alla «Scienza dei fratelli». Con il sottotitolo: «I genitori ti hanno cresciuto, marito o moglie vivono con te. Ma sono stati fratelli e sorelle a formarti per ciò che sei». Crescere da soli o dividere la cameretta influenza le capacità future di approccio con gli altri, l´abilità nel risolvere conflitti, il rifuggire o meno da comportamenti a rischio e dipendenze. E secondo alcuni contribuisce anche a determinare gli orientamenti sessuali.Una ricerca della rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences ha rilevato statisticamente che nelle famiglie con molti figli maschi i fratelli minori hanno maggiore probabilità di diventare omosessuali. Anthony Bogaert della canadese Brock University, ha condotto uno screening su 1000 individui e ha notato che tra i figli unici la percentuale di gay si aggira intorno al tre per cento, mentre la presenza di due fratelli maggiori porta il dato al 5 per cento, per farlo salire al 6 per cento quando i maschi più grandi in casa sono almeno tre. Questi dati rimangono validi anche quando i figli crescono separati e non nella stessa dimora. Segno che potrebbe esistere un fattore biologico legato alla molteplicità delle gravidanze che influenza il futuro orientamento sessuale del bambino. Quest´ultima teoria si collega a ipotesi precedenti, secondo cui durante la gravidanza la madre trasmette al figlio delle proteine in grado di influenzare molti aspetti del suo sviluppo mentale e fisico. E queste proteine non solo dipendono dal sesso del feto (il sistema immunitario della madre considera il maschio come un elemento in piccola parte estraneo rispetto al proprio organismo), ma sono legate anche al numero di gravidanze precedenti che la donna ha portato a termine.E poi, dopo la nascita, c´è la grande quantità di ore passate insieme, che spinge i fratelli a modificarsi l´uno con l´altro. Time nel suo servizio calcola che all´età di undici anni due bambini che vivono nella stessa casa trascorrono il 33 per cento del loro tempo insieme. Durante l´adolescenza la quota scende a dieci ore a settimana (diciassette nelle famiglie americane di origine messicana). E poiché fra i 3 e i 7 anni due fratellini entrano in conflitto per una media di 3,5 volte all´ora, appare chiaro come crescere in una famiglia numerosa sia una palestra per la risoluzione dei litigi che un giorno si presenteranno con il marito, la moglie o il capufficio.
7 commenti:
Beh... i fratelli sono una delle prime esperienze dell'Altro... occupano spazi, interagiscono con te, utilizzano risorse, negoziano con te: insomma come fare a dire che noi non ci costituiamo in base a questa articolata esperienza che è la fratellanza? Per quanto riguarda poi il dato omosessualità/numero di fratelli, trovo il dato in sè interessante; penso invece sia pericoloso cadere nel meccanismo mentale della causa-effetto: "SE" fratelli "ALLORA" gay... In questo senso potrei dirti che conosco un sacco di gay che si chiamano "massimo" e "fabio"... Non sarà mica che "SE" ti chiami massimo "ALLORA" diventi gay? Un'altra ricorrenza nota è "SE" ti piace la Streisand "ALLORA" gay... "SE" bevi il cosmopolitan "ALLORA" gay... Devo continuare???
allora bere cosmopolitan nn e' da gay, ma chi l'ha detto, ma scusate nn e' il cocktail che bevono sempre carrie e le altre? e poi scusa ma cosa e' di chi? io per es frequento molti pub o locali che mi dicono essere prettam gay e io nn lo sapevo neppure opp nn mi interessa basta star bene, no? tanto per dire che ormai con la globalizzazione (e nn e' retorica...) tutto e' di tutti, contaminazioni, mezcle, misture, meticci...per quanto riguarda il dibattito io nn ne so nulla sul fatto che la gaiezza puo' dipendere da avere brothers and sisters, ma sono d'accordo che avere fratelli o peggio sorelle (lo posso dire sono una sorella...) ti da' sicuram qualcosa in piu' rispetto alla solitudine percepita o meno di essere figli unici. con i miei fratelli mi sono sentita come una mammina tant'e' che avere un figlio nn mi ha sconvolto piu' di tanto per quanto riguarda l'organizzazione di pannolini, nanne, biberon, e simili. pero' effettivam nn conosco il loro punto di vista sull'argomento "sorella". percio' vi diro' un sano boh olandese!!
hei sposina non ti ho pagato le scuole e l'università perchè tu scrivessi come su un sms o su una chat(che tra parentesi questo modo di scrivere mi innervosiva pure lì)... non troncarmi i sostantivi e non usare scorciatoie che mi fai venire il mal di mare.
Ti posso perdonare solo il tvtttb, smack e basta
madonna mia, allora scrivero' tutto, pensavo che sul web mi perdonassi tutto e invece...
poi scrivevo veloce perche' avevo paura che passasse il capo di andrea...
zefirina, la solita maestrina dalla penna rossa!
dio perdona la mamma no!!!
(potrei fare il paio con la mitica mamma ebrea di woody allen)
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