martedì, novembre 18, 2014

i precari siamo noi




facevo questa considerazione l'altro giorno, si parla tanto di giovani precari ma non si pensa quasi mai al fatto che questa precarietà si riflette sui loro genitori, genitori che sicuramente si sono cullati nel sogno effimero di aver raggiunto chi più chi meno una certa stabilità economica, e che arrivati ad una "certa età" pensavano di potersi godere i frutti del lavoro di una vita e invece si ritrovano a dover occuparsi ancora di figli più che maggiorenni che non è che non vogliono andarsene di casa, ma proprio non possono andarsene perchè non avrebbero di che sostentarsi. Così cresce un senso di malessere fra le due generazioni, di insofferenza anche, nessuno delle due si sente più libero ma bensì costretto in una situazione che diventa sempre più soffocante per tutte e due le parti in causa. La generazione dei nostri padri ha costruito con molti sacrifici quello che poi noi abbiamo cercato di consolidare, la generazione dei nostri figli non è sicuro che riuscirà a consolidare figuarsi costruire.
Io ho tre figli di età varia dai 33 ai 21 anni, per dirla tutta una ha 33, gli altri due 25 e 21, la prima per fortuna lavora, ha già una famiglia, un figlio, ma per potersi permettere tutto questo è dovuta emigrare prima in Olanda e ora in America, il piccolo va all'università e il mediano sta ancora cercando la sua strada, molti dei loro amici  emigrano facendo dottorati e stage, postdottorati..etc..etc. e comunque per buona parte sono ancora a carico dei loro genitori, o si arrangiano con lavoretti nella città natale, qualche fortunato ha già trovato un lavoro "vero", ma si contano sulle dita di una mano. Ti/mi assale allora una sottile ansia per il futuro loro ma anche per il mio, il tenore di vita si abbassa sempre di più, i vizi e gli sfizi si mettono da parte, come si dice in gergo si tira la cinghia,  magari si ricomincia pure a lavorare, ad inventarsi qualche altra cosa, di certo la serenità economica che pensavo di aver trovato si allontana, e parlo io che per fortuna  ho avuto un buono stipendio ed ora ho una buona pensione, non oso pensare a chi questa fortuna non l'ha avuta.

5 commenti:

Gianna ha detto...

Purtroppo è così per tanti genitori...

Ambra ha detto...

Si, bisogna proprio pensare non solo a chi non l'ha avuta, ma anche a chi non l'avrà. E saranno i nostri figli. Mi si stringe il cuore quando penso al futuro delle mie nipotine, fatto di niente, solo di instabilità.

Unknown ha detto...

ciao zefi!
proprio così, solo di instabilità ! di domani non vi è certezza !

Cri ha detto...

La tua è la riflessione più delicata e più esaustiva che abbia letto su questo tema, finora. Brava Zef, grazie. E in bocca al lupo, ai tuoi figli, ai miei, ai nostri tutti.

atomos ha detto...

Sì, se posso permettermi. Il tuo commento è di un certo peso, nel mare di qualunquismo popolato da squali infettati dal peggior individualismo.
Sii forte e gentile. E buona serata.
massimo