sabato, febbraio 07, 2009

essere donne in congo


in Congo essere donne significa essere sicuramente destinate a subire uno stupro, perchè qui la donna è considerata un campo di battaglia e lo stupro un'arma di guerra, un metodo sicuro per distruggere comunità intere, la violenza è l'arma di tutte le milizie che operano sul territorio, dall'esercito regolare e ai ribelli, la violenza viene consumata davanti a mariti e figli, la violenza è spesso sistematica e ripetuta, i corpi violati sono migliaia, e spesso rimangono martoriati: donne rimaste senza vagina, retto, vescica, senza più apparato genitale. Gli stupri aumentano come fossero contagiosi: stuprare un'anziana porta ricchezza, forzare una vergine rende immortali, nelle credenze popolari.
Non stiamo in silenzio a guardare, diamo voce anche a queste donne.

9 commenti:

Unknown ha detto...

è dura commentare fatti del genere ... dove ci sono guerre (civili e non) troviamo violenze di ogni genere da cui nessun esercito è escluso ... anche il nostro più di una volta è stato preso in castagna , ma le nostre sono missioni di pace ...(sic)...
Congo come Bosnia Iraq Ruanda Afghanistan Cecenia Tibet Gaza e qui mi fermo se no dovrei elencare il mondo ...
e ci sono prelati che negano l'evidenza ...
ciau

Franca ha detto...

"...lo stupro un'arma di guerra..."

E' proprio così: viene scientemente usato come un'arma...

Laura Raffaeli ha detto...

in congo c'è una comunità e una realtà di aggregazione più solida tra le donne, tra loro non è come qui da noi, ma qui in italia, paese "civile" stiamo nella stessa barca con la violenza sulle donne e le leggende popolari, solo che non si dice (d'accordissimo con marco: gli italiani hanno fatto e fanno cose inenarrabili!! altro che missioni di pace..).
sapevi che anche qui in italia una donna che è stata stuprata è emarginata? e non solo dagli uomini in generale (per fortuna non da tutti ma sono rari quelli che comprendono..) ma addirittura dalle donne, sempre più represse, bigotte e .. stuprate ovunque.
la voce dobbiamo averla tutte noi donne, al di là della nazionalità, solo che .. cominciamo patty, cominciamo insieme da qui per far parlare anche le donne in congo, nei paesi dell'est (che noi italiani schiavizziamo soprattutto sui marciapiedi!), con quelle nigeriane e brasiliane ecc ecc. (idem a quelle dell'est in italia: mercato di schiave, questa è l'italia).
ci stai a scrivere un blog insieme? anche franca e le altre che vorranno, fatemi sapere ciao laura

Baol ha detto...

L'uomo, se uomo si può chiamare, riesce ad essere peggio di qualsiasi bestia...e mi viene pure da pensare che ci possa essere in Congo un blogger che, sentendo quello che dice il nostro Premier possa scrivere un post intitolato "Essere donne in Italia"

Alberto ha detto...

Mi chiedo se queste pratiche abominevoli siano esistite anche nei tempi passati, prima che arrivasse in questo continente l'uomo bianco.

silvano ha detto...

La donna è sempre stato il campo di battaglia degli uomini e la guerra peggiora gli uomini, aggiungici miseria e ignoranza e viene fuori il disastro che hai raccontato.
Il tutto fomentato e finanziato dai paesi civili.

riccardo gavioso ha detto...

per secoli abbiamo stuprato un continente, letteralmente e a fini commerciali, e ora non possiamo stupirci di quel che accade. Ma su queste cose regna un silenzio che sfiora la connivenza, e hai fatto molto bene a rompere la congiura

un abbraccio e una buona settimana

Andrea De Luca ha detto...

povere donne :(
buon inizio di settimana

zefirina ha detto...

certo laura che ci sto, qualcuna l'aveva già fatto ma mi sa che l'ha un po' abbandonato, fammi sapere che ci mettiamo d'accordo

posso chiedere anche a mio fratello che ci ha fatto uno studio sopra

ci penso spesso al fatto che può capitare a chiunque di noi, ero una ragazza che faceva sempre l'autostop, incoscientemente, quando avvenne lo stupro del circeo, avevo l'età di quelle ragazze, non me lo dimenticherò mai, ancora oggi quando c'èe qualche ricostruzione mi sento veramente male.