mercoledì, maggio 30, 2007

condividere


leggendo un commento lasciato da artemisia in un post precedente (e allora ho mandato un messaggio a qualcuno con questa sensazione, per condividerla... ) mi ha colpito questo verbo condividere (voc. dividere con più persone, spartire) e ho pensato ecco è anche per questo che ci ho preso gusto a scrivere un blog, era partito come una specie di catarsi, uno sfogo, un balsamo per lenire un dolore e piano piano è diventato sì una droga di cui non posso fare a meno, ma anche un luogo dove condividere con altri pensieri, opinioni e perchè no emozioni. Mi piace scoprire che c'è qualcun altro lì fuori nella marea di persone che naviga in internet e che magari è arrivata per caso alle mie pagine, mi piace scoprire che quella persona, quelle persone la pensano come me, loro si ritrovano in quello che scrivo e io le sento così empaticamente affini; o se non la pensano come me su alcuni argomenti non mi dispiace il contradditorio che segue, mi piace anche sapere le opinioni altrui, quando ci si può confrontare, mi piace sapere che c'è questo scambio proficuo di idee e di sentimenti, e scoprire che i sentimenti ci sono e non sono morti e sepolti come sembrerebbe.
Io ho sempre avuto un assoluto bisogno di condividere, di parlare, parlare ...parlare... di confrontarmi con gli altri...ho passato pomeriggi e persino notti intere al telefono con persone amate, che fossero amiche o l'uomo di cui ero innamorata, a parlare..parlare...parlare...cercando di tirar fuori quello che sentivo dentro o stando ad ascoltare (ehm forse un po' meno) quello che avevano bisogno di dirmi.
Ecco perchè anche io come Artemisia a volte mando che so un sms solo per dire mi sento così , mi sento così bene, te lo dico perchè mi piacerebbe che anche tu sorridessi con me.......fossi felice con me.....
Non mi riesce e non posso tenermi tutto dentro rischierei di esplodere come la stella delle foto, mi piace pensare di essere una stella, una stella fra tante ma comunque dotata di una sua unicità.

11 commenti:

Gianfranco ha detto...

Con-divido le tue idee ed in parte le faccio mie, ma, per quanto mi riguarda e come ti ho già scritto, con il mio lavoro, con il mio vissuto e forse anche per le tante persone che forzatamente frequento, negl'anni mi sono un pò "incattivito".
Oggi tendo a pretendere qlcs in più dal prossimo, prima di dare...

G.

zefirina ha detto...

tu sei del tipo???
do ut des

Gianfranco ha detto...

Nn proprio...
Sono del tipo che nn dice mai di no se si sa come prendermi.
Mio padre mi ha cresciuto insegnandomi che si deve (sempre) dare prima di pretendere e io credo di essere così e nn solo per i suoi insegnamenti.
Oggi, forse, do un pò meno e pretendo un pò di più...

artemisia ha detto...

Zefirina, stella gemella

:)

laura ha detto...

Il bisogno di condividere in qualche caso diventa anche senso di appartenenza,il non sentirsi estranei rispetto a ciò che ci circonda. Dare, ricevere, pretendere, confrontare... tutto va bene purchè si possa sostenere: "Io esisto!"

zefirina ha detto...

o come dice la pubblicità

IO VALGO

zefirina ha detto...

@arte :-)

Anonimo ha detto...

anvedi la nebulosa del granchio ... ehm qui entriamo nei miei argomenti preferiti ... ehi Zefi quello è il resto di una supernova , se tu dovessi esplodere così ti potremmo ammirare omnia secula seculorum ... se no ci sono sempre i segnali di fumo :)

zefirina ha detto...

sapete che comunque io sono proprietaria di una stella??? una mia amica per il mio compleanno me ne ha regalata una con tanto di certificato che certifica per l'appunto che quella stella ha il mio nome (Patrizia non Zefirina), bellissimo regalo mi ha commosso

Anonimo ha detto...

Non sapevo esattamente dove riportare questo brano sulle parole, che ho letto ieri subito dopo la piccola riflessione che avevamo fatto insieme proprio su questo argomento. Qui mi sembra il posto giusto. Spero che tu lo legga e ti piaccia.
"Le parole efficaci, che esprimono la realtà, sono quindi gesti linguistici. Come tutti i gesti con cui ci identifichiamo generano emozioni. Esse attivano l'energia vitale, suggeriscono, riecheggiano, ci trasformano se ci apriamo ad esse come uno spazio risuonante. Al contrario le parole astratte soffocano l'emozione, anche se generano un movimento convulso".
Devo ammettere che probabilmente tu stai sul "gesto linguistico" e io sulla paura del "movimento convulso". Speriamo bene.
Ciao Carla

zefirina ha detto...

@carla tu sei un mito, dovresti tenere un blog, forse hai ragione di aver paura del "movimento convulso" ma sono fermamente convinta che anche tu generi sempre parole che smuovono emozioni e sentimenti, l'ho sperimentato nel corso delle nostre innumerevoli chiacchierate, ora magari ti senti di tacere, stai favorendo l'ascolto (cito le tue parole) ma credimi non vedo l'ora che tu torni a parlare ...sono contenta che tu sia mia amica e viceversa
accidenti a te mi sono commossa da sola.....