martedì, ottobre 17, 2006

l'abbandono


Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici liquidi ed elastici.
L'abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perchè sempre ossessionati dal controllo a tutti i costi dei particolari, mentre forse esso è partecipazione alla pienezza. L'abbandono è una forma di consapevolezza; come dire, è così chiassosa la storia, nell'infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore.
Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di una identità che ci è data, così come tutto in noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative; nulla ci appartiene.
Allora ecco risvegliarsi in noi l'infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria.
L'abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

L'ho sentito per la prima volta, per caso, ad un concerto (Tiersen). In quel concerto Tiersen mi ha profondamente delusa, ma ho scoperto con entusiasmo Allevi e ho subito comprato tutti i suoi CD, divorandoli. Anche come persona mi piace, modesto e umile. Una bella persona.

PiB ha detto...

sentito grazie ad un amico che mi ha spedito qui in USA il CD..mai piu lasciato...mai piu