lunedì, luglio 17, 2006

peace & love

continuo ad esporre sulla mia finestra questa bandiera, siamo rimasti in pochi sulla mia via, ma dato che ogni mattina continuo a leggere articoli su cronache di guerre ho deciso di lasciarla lì come un segnale, come una sfida, a ricordare che la pace non è ancora scoppiata. In questi giorni di mondiali di calcio con la vittoria della nostra nazionale, qualcuno mi aveva suggerito di sostituirla con quella dell'Italia, a parte che non sono una tifosa, non mi sembrava proprio il caso, non mi sento italiana solo quando la nostra squadra gioca e vince i mondiali, (antipatica vero???, sto facendo la saputona, ma 'sti mondiali mi hanno esasperato) . E poi il motto peace & love, che adesso suona tanto fricchettone era un ritornello dei "miei tempi", non che io fossi una sessantottina, a quei tempi avevo solo 11 anni, (per i figli dato che ti vedono più vecchia di quello che sei, quasi tutti i genitori hanno fatto il '68, tuttalpiù ho fatto il 78, ma neanche tanto perchè non sono mai stata una pasionaria, ho fatto le mie piccole battaglie mai le guerre), più vicino alle mie corde era Martin Luther King piuttosto che Malcom X, e anche gli altri miei miti pacifisti: John Lennon e Mahatma Gandhi, sono forse un po' scontati. Ricordo che un film che mi piacque molto all'epoca è stato "Fragole e sangue", tant'è che quando è uscito in cassetta l'ho propinato anche ai miei figli; e la scena in cui gli studenti si mettono a sedere in cerchio nella palestra cantando “Give peace a chance”(per l'appunto di John Lennon), continuando imperterriti anche mentre la polizia li prende di peso ad uno ad uno, strattonandoli e malmenandoli, bè quella scena lì ancora mi fa piangere.

p.s. tutto questo scatenato dalla lettura di un'articolo di adriano sofri su repubblica di oggi intitolato "cari pacifisti sulla guerra"

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